Dall'età
Preistorica e Protostorica all'epoca greca e romana
di Maria Teresa Iannelli
Stele
con iscrizione greca rinvenuta
in Caulonia nel 1852
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Ricostruire
le fasi di vita dell' uomo in questo territorio, è quasi impossibile
per l'assoluta mancanza di dati relativi all'età preistorica
e protostorica.
Anche per le epoche più vicine a noi le notizie in nostro possesso
non sono sufficienti per una completa comprensione storica degli
avvenimenti. Perciò sarà necessario considerare il territorio
dell'attuale Caulonia alla luce delle vicende del più esteso
comprensorio dell'attuale Locride (compresa tra Capo Bruzzano
e Punta Stilo), per il quale siamo più ampiamente documentati.
Allo
stadio attuale delle ricerche, non è ancora stato rinvenuto
alcun tipo di frequentazione umana di questo territorio, in
età paleolitica; è certo comunque che gli abitanti di questa
parte della costa jonica, in questo
periodo, non ebbero stabili dimore, ma si
riparavano in grotte naturali, e furono dediti alla caccia.
Consistenti indizi della presenza di un villaggio neolitico,si
hanno nella località Prestarona del comune di Canolo; non sono
stati eseguiti scavi regolari, ma i rinvenimenti di superficie
testimoniano la presenza di ceramica decorata con l'unghia o
la conchiglia (impressa), utensili e schegge di ossidiana (roccia
nero - lucida importata dalle isole Eolie).
Per l'età del Ferro (X-IX sec. a. C.), si possiede qualche elemento
in più di conoscenza, grazie al rinvenimento di necropoli nelle
località: Canale, lanchina e Patarriti in comune di Locri, in
contrada Stefanelli di Gerace, in contrada S. Stefano in comune
di Grotteria, ed infine in una zona prossima al territorio di
Caulonia, in contrada S. Onofrio in comune di Roccella.
In questo periodo, ormai l'uomo lavora i metalli, in particolare
il bronzo ed il ferro; plasma a mano vasi di argilla grossolana;
è ormai dedito all'agricoltura e all' allevamento del bestiame;
costruisce per il suo ricovero villaggi di capanne; seppellisce
i suoi morti in tombe scavate nella roccia deponendovi i ricchi
corredi: vasi, armi, spille, (fibule), braccialetti e collane
(armille) ecc., a secondo che si tratti di uomo o donna; talvolta
crema i defunti
raccogliendone leceneri in grossi vasi grezzi (acromi).
Sullo scorcio dell'VIII sec. a.C., un nuovo evento interviene
nel Mediterraneo occidentale: i Greci provenienti dalle varie
zone della Grecia propria, approdano nelle odierne Campania,
Cala- bria e Sicilia e vi fondano varie città (colonie).
Il territorio della Locride è interessato dalle fondazioni di
Locri Epizefiri (attuali Locri e Portigliola), di Caulonia antica
(attuale Monasterace Marina), fondata successivamente da Crotone.
L'elemento indigeno, che in età protostorica si era insediato
nei territori di altura, si integra gradualmente con i coloni
greci, portatori di una civiltà più evoluta e raffinata.
Le città (poleis) di Locri e Caulonia che sorgono sulla costa
condizioneranno le vicende storiche del territorio limitrofo
soggetto alla loro influenza.
Di fatto sono tuttora incerti i limiti territoriali tra le due
colonie ed ancora non è stato stabilito con certezza se il territorio
relativo dell'odierna Caulonia era sotto l'influenza dei Locresi
o dei Cauloniati; è certo comunque che esso ha risentito dei
continui contrasti esistenti tra i Locresi, alleati dei Siracusani
e le poleis di Reggio e Crotone, quest'ultima forse sostenuta
da Caulonia.
Le ostilità tra Locri e Crotone culminano, nella metà del VI
sec. a.C., nella battaglia combattuta sul fiume Sagra ancora
non identificato. L'esito è favorevole ai Locresi, che da allora
in poi, sullo lonio sostituiscono il loro predominio a quello
di Crotone.
Della sconfitta dei Crotoniati sembra essersi avvantaggiata
anche la stessa Caulonia, che, nella seconda metà del VI sec.
a.C. comincia a battere moneta.
Risale a questo periodo la coniazione di splendide monete d'argento
(stateri incusi).
La tecnica incusa caratterizza le prime emissioni monetali di
tutte le colonie Magno Greche, ad eccezione di Locri che sembra
monetare più tardi; si tratta di monete che raffigurano sul
diritto una scena a rilievo e sul rovescio la stessa scena incavata.
Le monete incuse di Caulonia riproducono una figura maschile
nuda, in piedi (stante) che regge sul braccio sinistro teso
in avanti un'altra figura più piccola; accanto è un cervo con
la testa rivolta all'indietro.
L'emissione di questa serie di monete testimonia per Caulonia
un grande potere economico insieme alla raggiunta autonomia.
I secoli V e IV sono dominati dalle minacce dei Lucani contro
la grecità occidentale e dalle mire espansionistiche di Dioniso
I, tiranno di Siracusa che vuole estendere il suo territorio
su tutta la Magna Grecia.
Dionisio ed i Lucani si alleano contro la Lega italiota, costituita da tutte le città greche italiote
cioè dell'Italia meridionale ad eccezione di Locri che rimane
fedele alleata di Siracusa.
La Lega italiota viene, però, sconfitta dai Lucani, e nel 399
a.C. Dionisio distrugge la città di Caulonia, ne deporta la
popolazione a Siracusa consegnandone il territorio ai Locresi.
Ben presto però Caulonia risorge
interamente ricostruita.
Tra la fine del IV secolo e l'inizio del IIIsec. a..C., precisamente
dopo la morte del tiranno siracusano Agatocle che ne aveva arginato
la potenza, Lucani e Bretti riprendono le loro incursioni contro
le città italiote e acquistano gran parte del territorio magno
greco, comprese le città di Locri e Caulonia. Siamo nell'anno
282, quando Roma decide di intervenire in Magna Grecia, proprio
contro Bretti e Lucani, dapprima in maniera episodica, imponendo
presidi a Locri, Crotone e Thurii, poi trionfando definitivamente
su quelle popolazioni nell'anno 276 a.C. In questo
periodo la potenza romana affronta Pirro, re dell'Epiro, intervenuto
in Magna Grecia in favore di Taranto, che aveva più volte imposto
presidi a Locri, costringendolo a lasciare l'Italia.
D'ora in poi Roma affermerà il suo predominio sulla Magna Grecia,
che conquisterà dopo la vittoria su Annibale.
In età romana la città greca di Caulonia sembra essere stata
abbandonata, e comunque non sembra avere più avuto una dimensione
urbana, mentre la più importante Locri diventa municipium a
pieno titolo.
Nel territorio in esame, come in tutto il resto della Calabria,
gli insediamenti tipici dell'età romana si caratterizzano con
la realizzazione dei grandi complessi delle 'villae", cioè
vere e proprie fattorie concepite per lo sfruttamento agricolo
del territorio. Le "villae" che fondano la loro economia
sul latifondo e sul lavoro degli schiavi, comprendono edifici
ed impianti produttivi insieme a settori residenziali, spesso
particolarmente monumentali, destinati alla residenza del padrono
del fondo.
I complessi più importanti in questo territorio, che sono stati
anche oggetto di indagine
archeologica sono: il "Naniglio" a Gioiosa
Jonica e la villa di contrada Fontanelle di Monasterace; più
a nord in territorio di Locri, recenti scavi hanno identificato
un complesso monumentale nei pressi dell'attuale casino Macri
in Comune di Locri e la già nota villa di contrada Palazzi in
quello di Casignana; per quest'ultima, è stata ipotizzata la
funzione di statio cioè di punto di sosta lungo la grande via
di comunicazione da Capua a Reggio, costruita nel sec.II a.C.,
che coincide nel tratto in esame, grosso modo con la SS. 106
Jonica.
Anche nel territorio dell' attuale Caulonia, lungo la strada
che dalla Marina conduce al borgo medievale, è stato rinvenuto
un piccolo settore di una fattoria, con pavimentazione in cocciopesto
(costituito da tritume di mattoni e malta), e reimpiego di materiale
da altre costruzioni documentata dalla presenza di un capitello
con decorazione a listelli.
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