Itinerari
- Itinerario n°3 (Parte Prima)
di Gustavo Cannizzaro
Il
Territorio
Panorama
Panorama
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Le
infinite tonalità del verde territorio di Caulonia, le morbide
ondulazioni delle colline, i caratteristici "cafuni", o dir
si voglia vallate, le biancastre zone delle calanche e l'argentea
fascia del litorale marino circondano e incorniciano armoniosamente
la città, che, arroccata su un sistema collinare, domina la
vallata dell'Allaro e della Amusa.
Il susseguirsi di mulattiere e le tortuose strade interpoderali
che qua e là intersecano i crinali, solcano le vallate, sfiorano
i campi coltivati, offrono molti itinerari dal notevole valore
paesaggistico sia all' automobilista (che troverà strade non
ampie, ma atte a snodarsi in percorsi molto panoramici), sia
a chi ama fare escursioni a piedi. In zona Marina di Caulonia
segnaliamo la torre Camillari.
Fiume Allaro
Fiume Allaro
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La
Torre Camillari
Torre
Camillari
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La
torre venne costruita intorno al 1550 su ordine di Fabrizio Pignatelli
e fece parte di un ampio progetto di protezione di tutto il litorale
dalle incursioni saracene, che fino ai primissimi anni del XIX
secolo minacciarono le nostre genti. Solo sulla costa calabra
vennero costruite ben 72 torri di guardia a distanza di circa
6 miglia l'una dall'altra. Nei documenti del tempo, riportati
nelle "Ricerche storiche su Caulonia" di Davide Prota, si trovano
ampie descrizioni e minuti regolamenti sul funzionamento di queste
torri a testimonianza della loro importanza per la difesa del
territorio, dei beni e delle genti. Il servizio di sorveglianza
era assicurato dalle milizie cittadine con una certa continuità
e severissime erano le pene per la trasgressione ai regolamenti.
La torre a forma cilindrica sorge in posizione strategica sulla
sommità di una collinetta e, pur essendo dal punto di vista architettonico
una delle torri meglio conservate in Calabria necessiterebbe di
urgenti restauri, ma la cosa più grave è che ormai la vetusta
costruzione è letteralmente soffocata dal cemento delle case sorte
tutt' intorno in maniera irrazionale e
Marina
di Caulonia
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caotica
negli ultimi venti anni. Solo il fazzoletto di terreno che la
circonda rimane da salvare dall'assalto di una edificazione invasiva.
Ai piedi della torre e nello strato immediatamente sottostante
ad essa si sono rinvenuti dei muri riferibili ad un insediamento
di età greca. A tal proposito M.T. lannelli così scrive: "Le indagini
effettuate dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria nel
sito della cinquecentesca torre di difesa denominata Camillari,
hanno dimostrato che il culmine della collinetta era abitato fin
dall'età greca. Risalgono infatti al V sec. a.C. i resti di quattro
vani con muri costruiti a secco, mediante l'impiego di grossi
ciottoli fluviali e qualche frammento di mattone. Sotto il crollo
delle murature, conservatesi solo per alcuni centimetri di altezza
a causa del reimpiego del materiale nella costruzione della torre,
sono stati rinvenuti in grande quantità frammenti di anfore greche,
che hanno fatto pensare ad un deposito di derrate alimentari connesso
ad una costruzione di natura difensiva. Piuttosto che una fattoria
legata allo sfruttamento agricolo del territorio, la funzionalità
dei ruderi greci di contrada Camillari è stata collegata alle
caratteristiche topografiche del luogo che ne definiscono con
chiarezza la funzione strategica. Prima della cementificazione
selvaggia di tutta la zona, dall'alto della collina di torre Camillari
era possibile scorgere protesa nel mare, la Punta Stilo, il Promontorium
Cocynthum dei Greci; non a caso in età più tarda lo stesso luogo
era stato prescelto per la costruzione della torre di guardia
che doveva proteggere dalle incursioni dei nemici che venivano
immediatamente avvistati". Dalla torre Camillari si può scendere
verso la nazionale e percorrerla in direzione nord per andare
nella zona Aguglia-Mattanusa.
Zona
Aguglia - Mattanusa
Testa
Fittile del V sec. a.C.
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E'
una zona piuttosto pianeggiante e tutta occupata da meravigliosi
giardini di aranci. In questa zona nel 1925 sono stati scoperti
resti di una monumentale costruzione in colore bianco (oggi
ricoperta). Da qui proviene la splendida testa fittile femminile
pertinente ad una divinità e attualmente esposta al Museo Nazionale
della Magna Grecia di Reggio Calabria.
"Il volto dall'ovale appena arrotondato e dai lineamenti delicati,
molto curati nella resa è incorniciato da ciocche morbidamente
ondulate, spartite in due gonfie bande che coprono le orecchie.
Sul capo il modio appena svasato" (R. Agostino). Questa testa
è un esempio di raffinato prodotto coroplastico che si distacca
dalla produzione artigianale di tipo corrente; in essa è evidente,
da parte dell'artigianato locale, una ripresa di modelli scultorei
greci tipici del periodo cosiddetto classico, cioè del V sec.
A.C. Tutta la zona è di grosso interesse archeologico. Infatti,
con una certa frequenza sono affiorati reperti, che, sebbene
staccati tra di loro sia dal punto di vista topografico che
cronologico, sono a testimoni- anza della grande ricchezza e
varietà di resti antichi del territorio della nostra cittadina.
Nella località Mattanusa, così chiamata per la gran quantità
di materiale archeologico affiorante dal terreno, sono segnalati
ritrovamenti di calcinacci , grandi mattoni , ciottoli da costruzione,
ecc..
Su tali materiali si basa la tradizione locale secondo la quale
si riteneva che questo luogo corrispondesse al sito dell'antica
Caulonia. Tradizione questa rivelatasi inesatta dopo l'identificazione
di Caulonia antica da parte di Paolo Orsi presso l'attuale Punta
Stilo di Monasterace Marina. Sempre in località Mattanusa si
trova, con il suo corpo mezzo interrato, la costruzione conosciuta
come la chiesa della Trinità.
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