Il
lento scorrere del tempo non è riuscito a coprire di oblio le
tradizioni popolari che a Caulonia, ancora oggi, riescono, nonostante
tutto, a comunicare nei cuori il profondo significato di una
vita semplice e sentitamente religiosa che gli antenati hanno
saputo tramandare. Dopo una settimana di intensa preghiera,
il sabato santo, per le vie cittadine si snoda una singolarissima
processione, detta Caracolo, che per la serietà con la quale
viene celebrata, richiama ogni anno fiumane di fedeli. Questa
manifestazione sacra, il cui nome deriva dall'arabo "Karhara"
e significa "girare", affonda le radici nel periodo in cui l'Italia
era soggetta alla dominazione spagnola. il sabato santo, mentre
una cupa atmosfera domina la cittadina, le due arciconfraternite,
quella dell'Immacolata e quella del Rosario, si incontrano in
un punto, detto "Buveri", dal quale unitamente si dipartono
per percorrere le principali vie di Caulonia, accompagnate da
una folla mesta ed orante, a lume di fiaccole al vento. Questa
processione, secondo l'ancestrale (continua sopra) >>>
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significato,
consiste in una attenta meditazione sulla Passione di Gesù Cristo
e le statue che solennemente vengono portate in "giro" per il
paese raffigurano gli ultimi momenti della vita terrena del
figlio di Dio: il Cristo all'orto, il Cristo alla colonna, l'Ecce
Homo, il Cristo carico della croce, il Crocifisso, il Cristo
deposto dalla croce, la Vergine Addolorata e San Giovanni. Dopo
una lunga peregrinazione, l'interminabile corteo sbuca nella
piazza principale del paese su cui si affaccia la sua meta,
la chiesa Matrice, centro del culto locale. L'attraversamento
della piazza Mese richiede più di una ora e dà luogo ad un particolarissimo
andirivieni, apparentemente asimmetrico ma in realtà rigorosamente
scandito e programmato, al quale prendono parte, preceduti dalla
banda, statue, fedeli, confratelli, aste e pennoni. Dopo l'ingresso
nel tempio, il corteo si ricompone nella piazza, riattraversa
una parte del paese ed, arrivato al "Buveri" in via Vincenzo
Niutta, si divide riformando i due gruppi che all'inizio l'avevano
composto, ognuno dei quali fa ritorno alla rispettiva confraternita.
Ciò a Caulonia, da secoli, il sabato santo.
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