Questa sezione raccoglie scritti, articoli, storie, usi e costumi
della tradizione cauloniese

           
     

  


     
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Quale che sia la bravura dei nostri Bernacca, le previsioni televisive dei metereologi non sempre si avverano: sia perché sono risultanti di fattori quanto mai variabili; sia perché abbracciano un territorio quanto mai vasto; sia perché, infine, il paesaggio italiano è quanto mai diversificato.
Basta una certa esposizione, una vallata, un rilievo, a modificare il clima e la piovosità di una determinata zona.
La fascia jonica, sulla quale viviamo è tutta esposta al mare e pressata quasi longitudinalmente dai vicini rilievi, culminanti col Gremi e il Sant' Andrea.
D'estate, prevalgono i venti di ponente; ma la catena delle Serre fa arrivare solo la fresca brezza, mentre la loro umidità si scarica sul versante tirreno. Carne mai, allora a Squillace e Catanzaro Lido, e magari a Gioiosa, piove più spesso che da noi? Semplicemente perché la "gola" di MarceIlinara e la vallata del Torbido han permesso l'afflusso delle correnti umide, a noi negate.
In autunno ed in inverno prevalgono i venti umidi di levante e di scirocco, e ci regalano le alluvioni, dalle quali i tirreni van quasi immuni. Per cui, siamo doppiamente svantaggiati, soffocando prima ed ammuffendo dopo. Magro conforto: il risparmio sugli abbronzanti e sulla... pennicellina.
Vogliamo passare, ora, a più sicure previsioni locali?
Compratevi un gregge di pecore e guidatelo verso il Gremi o il Pecoraro, toponomasticamente più attagliato. Se le bestie pascolano lassù in ordine sparso, il bel tempo è assicurato. Se invece tenderanno a raggrupparsi muso contro muso...allora aprite l'ombrello che (crepi l'astrologo!) vi sarete previdentemente tirati dietro.
In ogni caso, lungi dagli alberi! Se non trovate uno spuntone di roccia, affrontate impavidi la "meteora" che Dio manda: un raffreddore prima o poi passa, ma contro il fulmine non ci sono antidoti!
Non potete affrontare la spesa, o vi manca il tempo per accudire il gregge? Niente è perduto. Datevi al giardinaggio. Seminate petunie, convòlvoli, qualche zucchina e altri fiori a corolla preferibilmente campanulata. A risultato ottenuto, montate pure la guardia. Appena diverse corolle tenderanno a chiudersi, imboccate la via di casa; regolando il passo sulla maggiore o minore rapidità del fenomeno. Non vi sentite portati, o vi affligge lombaggine? Cambiamo pure registro. Fatevi costruire un bel laghetto e un pollaio. Popolate il primo con alcune anatre e l'altro con un bel gallo e qualche gallinella, per tenerlo su. Se quelle fanno il diavolo a quattro starnazzando e frustando l'acqua con le ali e questo vi sveglia ad orario inconsueto, è segno sicuro che il tempo volgerà al brutto. Siete amanti della quiete o le fatiche non sono il vostro forte? I colli dei pennuti stan sempre alla mercé della vostra pazienza: Socrate ha resistito ad una moglie, scelta agli stessi fini... e poi, l'anatra all'arancia vi risolverà il problema di un'ospite inatteso; e un lesso con tanto di cresta rappresenta, da sempre, il rituale d'obbligo per ogni lieto evento", più o meno atteso! L'argomento gallo vi pone problemi? Passiamo allora al "callo". Comprate un paio di scarpe di qualsiasi tipo, ma di un numero inferiore alla vostra taglia: le gentili signore lo fanno spesso, onde esibire il piedino di fata. Se l'inevitabile callo vi farà vedere le stelle di giorno, sarete sicuri che il tempo cambierà. La prospettiva non vi sorride granché? Vuol dire che salteremo a pié pari anche l'argomento "reumatismi" che avevo in mente, da procurarsi - allo stesso fine - vivendo per qualche tempo all'umido...Calzate pure le solite scarpe, e imboccate la prima viottola fuori paese.
Fermatevi alla prima siepe ed esploratela minutamente, finché avrete scoperto l'immancabile ragnatela. Se il proprietario lavora alacremente ai suoi fili, proseguite tranquillo: camminare fa bene, e sostituisce l'aperitivo; se lo trovate invece immusonito e inattivo, studiate il passo e mettetevi al coperto.
Il podismo non fa per voi? Scendete in piazza e mettetevi col naso all'insù. Se le rondini sfrecciano basse, radendo a volte il suolo, preparatevi a rientrare e rimarrete asciutti. Non è più stagione di rondini? Volgete allora il naso ai comignoli, se il fumo tarda a salire, o si addensa, o scende, rientrate ugualmente. Siete contrari ad ogni sortita, o impossibilitati al moto?
Ciabattate fino al balcone, e volgete lo sguardo al cielo.
Se il tramonto appare giallo - pallido e la luna presenta un grande alone è chiaro che il tempo cambierà. Non ci vedete bene? Aprite a tastoni la finestra, a qualsiasi ora, e sporgete fuori la mano. Se i signori dei piani superiori son gente compita ed a modo, e tuttavia la ritirata bagnata, allora è segno inequivocabile che starà piovendo!...

 


L'angolo del naturalista: che tempo farà
di Vincenzo Franco

Corriere di Caulonia - Agosto 1988



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