Uno
o due giorni dopo la riunione dal gruppo dei 6 autoconvocati si è
staccata la consigliere Adriana Penna.
I 5 rimanenti consiglieri (Ilario Basile, Pierfrancesco Campisi, Vincenzo
Chiera, Rosa Femia e Cosimo Ilario Ienco) hanno continuato ad incontrarsi
ed il 5 novembre hanno approvano il seguente documento:
AL COORDINATORE PROVINCIALE DI FORZA ITALIA
Reggio Calabria
Per conoscenza: AL SINDACO DI CAULONIA
I sottoscritti consiglieri comunali di maggioranza, eletti il 16 aprile
2000 in una lista civica 'denominata Rinascimento Cauloniese, hanno deciso
di costituire in Consiglio Comunale un nuovo gruppo politico.
Il proponimento, non è quello di licenziare o congelare gli
impegni programmatici assunti con gli elettori, ma piuttosto quello dì
superare una situazione di stallo che si è determinata nell'ambito
della stessa maggioranza e che ha portato ad un certo ritardo nell'attuazione
del programma amministrativo, nonché ad un fallimento di Rinascimento
Cauloniese quale movimento politico locale che doveva condensare in sé
anime politiche differenti, in una nobile sintesi di buon governo.
Dopo due anni di gestione amministrativa, che ha determinato un logoramento
della coalizione, i componenti di Centro Sinistra hanno proposto alla
maggioranza consiliare un documento che intendeva sottoporre l'operato
della Giunta e del Sindaco a! vaglio di una Consulta esterna, composta
da persone estranee alla politica. La stessa "Consulta" avrebbe
dovuto svolgere una funzione di indirizzo, cosi, svuotando di fatto la
valenza politica del Consiglio Comunale.
Ma allora, sa si deve tornare alla Gente; non servono "consulte"
ma consultazioni Elettorali!
Certo sciogliere il Consiglio è l'estrema ratio, prima di ciò
è necessario e doveroso tentare di salvare l'attuazione del buon
programma che aveva convinto tutti. Ma differenziandosi e qualificandosi
politicamente, in modo responsabile e trasparente agli occhi degli elettori.
Per fare questo è necessario rivitalizzare il dibattito in Consiglio
Comunale scrollando il torpore In cui per troppo tempo è stato
tenuto. Se sì vuole (e secondo i sottoscritti si deve) restituire
!a politica alla gente: la via maestra è costituita dai canali
politici classici.
Pertanto, volendo avviare un costruttivo percorso politico ne!!'ambito
de! "CENTRO DESTRA", ritenendo opportuno partire proprio dal
partito di maggior riferimento, si chiede a codesto organo di coordinamento
politico un incontro, al fine dj meglio illustrare la situazione nella
espressa volontà dì verificare la (auspicata) possibilità
di rinnovare la fiducia al Sindaco in carica e concordare le iniziative
da adottarsi per qualificare al meglio l'azione politica locale e la linea
amministrativa da imprimere al Consiglio Comunale e anche allo scopo di
consentire allo stesso Sindaco di determinarsi realmente - non solo formalmente
- super partes, onde evitare l'estrema decisione che porterebbe i sottoscritti
a rassegnare le dimissioni e sciogliere il Consiglio Comunale.
In attesa, si porgono distinti saluti.
Caulonia,
5 novembre 2002
Con
il documento sopra indicato i 5 consiglieri sopra indicati sostengono
che:
- "Rinascimento
Cauloniese" è fallito;
- I
componenti di centro-sinistra (all'interno della maggioranza) avevano
proposto la costituzione di una Consulta che avrebbe svuotato la valenza
politica del Consiglio Comunale;
- si
deve restituire la politica alla gente;
- bisogna
"avviare un costruttivo percorso politico del centro-destra"
come alternativa allo Consiglio Comunale.
Poiché
il Sindaco non ha aderito alla proposta "di avviare un costruttivo
percorso politico del centro-destra", all'interno dei 5 consiglieri
si è aperta subito una discussione per decidere se fosse opportuno
sciogliere il Consiglio Comunale oppure no.
Lunedì
11 novembre il Sindaco nomina la nuova Giunta che risulta così
composta: Nicola Amato, Pierfrancesco Campisi, Dimasi Antonio, Rosa Femia,
Cosimo Ilario Ienco e Adriana Penna).
Il
gruppo ristretto di "Rinascimento Cauloniese" decide l'estromissione
dalla Giunta di Giulio Gangemi, già assessore.
Attilio
Tucci decide di non entrare in Giunta.
Campisi
e Ienco, pur nominati assessori, non accettano la nomina ed il Sindaco
procede alla loro revoca.
Nel
frattempo 3 consiglieri (Basile, Campisi e Ienco), dei 6 che in data 28
ottobre avevano manifestato la ferma volontà di costituirsi in
gruppo autonomo, cercano di raccogliere le firme per lo scioglimento del
Consiglio Comunale (sono necessarie le dimissioni contestuali di 9 consiglieri),
il tentativo fallisce, perché dei 6 consiglieri iniziali, due hanno
accettato di entrare in Giunta (Femia Rosa, nominata vice-Sindaco e Adriana
Penna), e 1 (Vincenzo Chiera) si mostrato di avviso diverso rispetto allo
scioglimento del Consiglio Comunale.
Nel giro di 14 giorni, dal 28 ottobre all'11 novembre, la situazione
dei 6 consiglieri è profondamente cambiata: Giulio Gangemi è
stato espulso dalla Giunta, Pierfrancesco Campisi e Cosimo Ilario Ienco
non hanno accettato la nomina di assessori per non discostarsi dalle decisioni
prese tutti assieme, e anche per esprimere solidarietà a Giulio
Gangemi, l'unico assessore escluso dalla Giunta, per motivi punitivi.
Ad onor del vero bisogna precisare che non è stato mai verificato
se tutti i 5 consiglieri dell'opposizione si sarebbero dimessi. Infatti,
avendo preso atto che solo 3 consiglieri della maggioranza avrebbero firmato
le dimissioni (Basile, Campisi e Ienco) non si è andati oltre.
Abbiamo raccolto lo sfogo di amarezza di uno dei
6 consiglieri che aveva partecipato alla riunione svoltasi la sera del
28 ottobre u.s.
Ci ha confidato che davvero quella sera aveva creduto che nessuno dei
6 si sarebbe mai tirato indietro dinanzi a prevedibili difficoltà
e si sarebbe andati avanti fino al conseguimento degli obiettivi postisi:
o la conquista dell'autonomia della Giunta rispetto al gruppo di potere
che la tiene in mano e la Giunta di centro-destra poteva essere una soluzione,
oppure lo scioglimento del Consiglio Comunale.
"Purtroppo è successo che chi come
me ha creduto fino in fondo a questi obiettivi e ha cercato di perseguirli
con grande generosità, senza pensare ai propri interessi personali,
è stato portato al macello".
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