"Un
insegnamento semplice, importante, anzi decisivo è che alla
base della vita culturale del nostro tempo sta l'esigenza
di ricordare
una patria
e di mediare, attraverso la concretezza di questa esperienza, il proprio rapporto
col 'mondo'. Coloro che non
hanno radici, e sono cosmopoliti,
si avviano alla morte della passione e dell'umano:
per non essere provinciali
occorre
possedere
un villaggio vivente nella memoria,
a cui l'immagine e
il cuore tornano sempre di nuovo, e che l'opera di
scienza o di
poesia riplasma in voce universale".
(E.
de Martino, L'etnologo e il poeta)
Durante le ultime vacanze di Natale (1986
ndr) è stato a Caulonia Nick Fazzalari; vogliamo subito confessare che si è conquistato la nostra ammirazione per quella
che assieme ad un gruppo di altri compaesani d’Australia, ha fatto per la nostra comunità che
ivi risiede.
Abbiamo conversato a lungo con Nick Fazzalari e al di là delle
informazioni abbastanza interessanti che ci ha fornito sul lavoro ed in genere sulla vita dei nostri
emigrati in Australia la conversazione si è rivelata interessante perché da ogni sua parola traspariva
un amore ed una tenerezza commoventi per la nostra terra.
Nostalgia per la terra lontana
Ci è sembrato di poter scoprire nel suo animo un attaccamento
alle nostre radici molto più solido di quello che non ci sia in noi stessi. La nostalgia per la terra
lontana quel sentimento sconsolato per gli affetti perduti non sono immagini retoriche, ma sentimenti veramente sentiti dai nostri contadini emigrati staccati dal loro mondo ristretto fra quattro montagne ed il mare, che essi dominavano con assoluta sicurezza e sbalza ora in una realtà nuova aperta, conosciuta e quasi ostile.
Abbiamo rivolto a Nick Fazzalari alcune domande alle quali
ci ha risposto con tanto interesse, offrendoci molte notizie sull'Australia e sui nostri compaesani.
Tra
Cauloniesi che vivete in Australia ci sono rapporti?
Certo
che ci sono rapporti e anche frequenti; abbiamo pure formato un comitato
per i festeggiamenti
di
Sant'Ilario, che è così composto: Nick Fazzalari (Presidente), Nicola
Fameli
(Vice Presidente), Richard
Goldych (Secretary), Joe Fantò (Treasurer), Tony Bombardieri
(Pubblic Officer), Pietro Dichiera,
Frank Alvaro, Ilario Nesci, Cavallo Mario, Vince
Franze, Lorenzo Bonifacio. I procuratori sono:
Roy Fazzalari, John A. F.Costa e Anthony
Costa. A dire il vero non si tratta, come vedi, di un semplice
comitato; ma è una vera
e propria società, che si chiama precisamente “Society St. Hilarion”.
Da
quando si svolge la festa di S. Ilarione?
La
prima festa si svolse nel 1955 su iniziativa di Ilario Lamberto, Giovanni
Costa, Ilario Fazzalari, mio padre
e di un padre cappuccino anche lui di origine italiana.
L'idea
di portare la statua di S. Ilario in Australia fu del prof. Lamberto
e dì mio padre. La prima festa si
svolse con una piccola statua che aveva portato con se emigrando,
Giuseppe Ciccarello. L'anno dopo,
fu portata dall'Italia la statua attuale, più grande dell'altra.
Si
è andati così per alcuni anni fino a quando la festa non si ridusse
al solo momento religioso dopo la
morte di mio padre. A questo punto G. Costa ha chiamato noi giovani
e ci ha invitati a prendere, in mano
l’organizzazione della festa.
Allora
abbiamo costituito la società attuale che da vent'anni gestisce la
festa.
Essa
si è progressivamente incrementata in questi vent'anni. Oggi è una
cosa molta seria e te ne puoi
rendere facilmente conto se consideri che per parteciparvi viene gente
da tutta l'Australia e che vi
partecipano annualmente anche 6000 - 7000 persone.
Dopo
di noi anche i Napoletani hanno organizzato una loro festa in Australia.
Oggi in Australia si svolgono
circa 26 feste organizzate da italiani, tra le quali c’è anche quella
della Madonna di Crochi.
Come
si svolge la festa?
C'è
la parte religiosa e la parte civile. Quella religiosa inizia con
la novena; poi la mattina della domenica
si svolge una processione lungo le strade principali di Adelaide;
la.processione cui partecipano
2 / 3OOO persone è lunga di solito 1 Km / 1 Km e mezzo,si cammina
all'aperto.
Conclusasi
la festa religiosa, inizia quella civile.
Come
si svolge la festa civile?
Finita
la festa religiosa, chi vuole può rimanere
al Campo
di S. Michele per mangiare.
Infatti noi organizzatori
abbiamo
predisposto
una serie di stands
gestiti
da noi
stessi. In questi stands si trovano
i cibi
nostri caserecci: Dal porco allo spiedo
alle zeppole, dal luppino al
vino locale.
Tutti
i membri della società, ma non
solo, sono impegnati
a far funzionare tutti
gli stands per dare l'opportunità
a chi lo
desidera di mangiare
all'aperto.
Chi non vuole mangiare all'aperto con noi, può benissimo andare via e ritornare nel pomeriggio. Infatti, è nel pomeriggio che iniziano le manifestazioni ricreative e si prolungano fino alle 21 - 22 di sera.
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Il
Sindaco Pasquale Montagna consegna una foto ricordo ai fratelli
Fazzalari - 1986
Comune di Caulonia
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Quanto
vi costa organizzare la festa?
Non molto, perché lavoriamo tanto, noi stessi e cerchiamo
di limitare le spese ad alcune voci: fitto delle sedie, dei tavoli, costo dell'orchestra e dei cantanti
(bisogna precisare che noi non prendiamo cantanti famosi che ci costerebbero molto).
Quanto
denaro raccogliete con la sottoscrizione?
Nulla, perché non facciamo alcuna sottoscrizione. Non
è gradita: per questo motivo l'abbiamo fatto una volta e poi niente più. Ma anche senza fare alcuna
sottoscrizione, quando le cose vanno bene ci residua un utile che può arrivare anche a 5 - 6000$.
Oltre
che alla festa di S. Ilario, vi incontrate tra di voi, in altre circostanze?
Ma certo; noi organizziamo, intanto, altre feste: ad
aprile la serata della castagnata, a giugno il ballo con le maschere, a settembre la serata calabrese ed
a novembre il new ball. Ci incontriamo, inoltre, in occasione del “Melbourne Cup”. Il Comitato delle
Donne organizza, inoltre, una sfilata in costume che si tiene in un albergo molto elegante di Adelaide.
Mi
rendo conto, da quanto mi hai detto; che veramente non mancano occasioni
d’incontro tra
i Cauloniesi (ma non solo i Cauloniesi) che vivono in Australia. Ma
le uniche iniziative che
riuscite a prendere sono solo queste delle feste?
No. Siamo impegnati, e non è che l’inizio, in un’altra importante
iniziativa: quella di dare alla nostra comunità e, più in generale, agli emigrati italiani, un ricovero
per anziani.
Ti
puoi spiegare meglio?
Si. Abbiamo ottenuto dal Governo australiano un consistente contributo finanziario, circa un milione di dollari, cui abbiamo aggiunto altri 400 mila dollari che siamo riusciti a risparmiare in questi anni attraverso la gestione delle feste. Con questa somma abbiamo acquistato un Ospizio in cui ricoverare gli anziani italiani, soprattutto calabresi senza assistenza.
La
struttura attualmente ha una capienza di 50 posti
letto;
fino ad ora, gli italiani ricoverati sono 8,
ma lentamente
lo riempiremo dei nostri connazionali.
La casa
di riposo l'abbiamo chiamata
«S. Ilario Nursey Home»
ed è amministrata
dai seguenti compaesani o
connazionali:
John Costa, (Administrator); Dr. Frank
Chitti (Chairman); Dr Ben Barbera (vice chairman),
Nick Fazzalari, (chier executive officer),
Roy
Fazzalari, (secretary); Joe Fantò, (finance);
Anthony
Costa, (pubblic officer), John A.F.
Costa (supplies
orncer).
E
chi è il proprietario della casa di riposo?
La società di S. ILario, ma l’amministra
il comitato sopra indicato con Giovanni Costa in
testa.
Dove
prendete i fondi necessari?
In parte pagano gli ospiti, l'87% circa,
il resto ci viene fornito dal Governo che è molto
sensibile all'assistenza degli anziani. Da parte
sua il governo controlla molto da vicino la gestione
e settimanalmente invia suoi ispettori.
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Avete
preso qualche altra iniziativa?
Anni fa abbiamo acquistato una casa
come sede del comitato della festa di S. Ilario.
Dopo 8 anni l'abbiamo rivenduta ricavando
il doppio di quanto pagato per l'acquisto. Con il ricavo abbiamo comprato un terreno per costruire
una sala d’incontro fra tutti i Cauloniesi di Adelaide, ora abbiamo il terreno che vale più di
quanto l'abbiamo pagato, anche perché vi abbiamo fatto consistenti investimenti. Ma abbiamo tante altre
idee che però possiamo realizzare meglio anche con il vostro
stimolo. Vi invitiamo perciò a venire
a visitarci in Australia e noi da parte nostra ci
impegniamo a venire a trovarvi in Italia.
Nick,
io ho sempre pensato ad una associazione per realizzare incontri e
scambi culturali fra
noi e voi. Tu che ne pensi?
Sarebbe bellissimo. Anzi a tal proposito devo dirvi che vorremmo
realizzare in Adelaide un Museo per valorizzare le nostre tradizioni.
Qui
finisce l'intervista con Nick Fazzalari.
Se
anche attraverso una qualsiasi pubblicazione riusciremo a creare un
legame più forte tra i
Cauloniesi
che vivono in Adelaide e, più in generale in Australia, si può dire
che questo nostro
incontro
non è stato inutile.
Se
riusciremo a creare un 'collegamento' efficace e, ciò sarà possibile
se ci sarà la partecipazione
di tutti
i Cauloniesi, quelli che vivono a Caulonia e quelli che sono emigrati
in Australia
od altrove, questo
nostro foglio guadagnerà in qualità.
Tante
grazie Nick, porta i nostri più affettuosi saluti a nostri compaesani.
Arrivederci.
Da
Caulonia ad Adelaide: intervista a Nick Fazzalari
di
Nicola Frammartino
- Il Giornale di Caulonia -
1986
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