Al
SINDACO DI CAULONIA
DOMENICO
LIA
AGLI ASSESSORI COMUNALI:
COSIMO SANGREGORIO NICOLA AMATO
Per conoscenza Rosa
Femia
Per conoscenza Vincenzo Dimasi
Per conoscenza Adriana Penna
Per conoscenza Ilario Cirillo
Per conoscenza AL SIG. SEGRETARIO
DEL COMUNE DI CAULONIA
Dott Pipiccllii
Per conoscenza AL RESPONSABILE
AREA TECNICA del Comune di Caulonia Ing.
Pino Commisso
Per conoscenza A I CONSIGLIERI
COMUNALI:
Scicchitano Giacomo
Riccio Giovanni Frammaràno Nicola
Chiera Vincenzo
lenco IIario
Basile IIario
Genovese IIario
Tucci Attilio
Campisi Piero
La
presente per precisare che, contrariamente a quello che sì tenta
di far apparire da parte di alcuni, i sottoscritti non si sono mai rifiutati
di assolvere i compiti ed i servizi che sono stati loro affidati. Ed anche
per ribadire che non intendono, nemmeno oggi, rifiutare di adempiere a quelli
che sono i loro doveri.
Quindi sia chiaro che i sottoscritti sono pronti ad assolvere con diligenza
e responsabilità ogni lavoro che verrà disposto di eseguire.
Ma al contempo, i sottoscritti non sono disposti a tollerare oltre la situazione
che si è venuta a creare.
Non sono disposti a subire la disparità di trattamento che ormai da
troppo tempo viene imposta,
magari con belle parole e con programmi di cambiamento dei sistemi di lavoro.
I
sottoscritti ritengono di aver abbondantemente dimostrato di essere
nella massima
buona fede, ma
non sono disponibili ad essere maltrattati ed umiliati dall'arroganza
e dalla prepotenza dei modi dì fare di alcuni.
Già un anno fa (all'inizio del 2003) avevamo, come oggi, sollevato
il problema dell'organizzazione de lavoro e della necessità di
munire i sottoscritti dell'equipaggiamento necessario (tute, guanti mascherine
anti infortunio) e dopo varie discussioni si era arrivati all'impegno
da parte dell’Amministrazione (Sindaco Lia ed assessore Sangregorio
in particolare) di provvedere ad una serie di piccole ma importanti misure
per migliorare i servizi e garantire a noi lavoratori di pubblica utilità di
operare in armonia e sicurezza.
Ma ad un anno da quell'impegno non si è fatto nulla, (salvo le
scarpe) anzi sono aumentate le discriminazioni e ai sottoscritti sono
stati affidati sempre più responsabilità ed impegni. La
promessa di una seria ed equa divisione del lavoro e dei compiti tra
tutti gli addetti (LSU ed LPU) è rimasta tale: parole, prima almeno
garbate, oggi anche arroganti . Nei fatti invece noi continuiamo ad essere
i tappabuchi factotum. Ad un anno non si è mantenuto nessuno degli
impegni, SÌ continuano ad usare due pesi e due misure.
Noi veniamo usati fino allo sfruttamento e ripagati con l'arroganza e
la derisione della dignità!
Con la presente confermiamo la nostra incondizionata disponibilità a
svolgere qualsiasi tipo di lavoro, ma allo stesso tempo riteniamo che
non si possa continuare ad affidare ai sottoscritti tutte le seguenti
attività senza un metodo funzionale ed oggettivo :
1) decespugliamento con e senza decespugliatore meccanico
2) taglio erba nei prati della villa
3) potatura , concimazione . irrigazione e quanto altro necessario (pulizia
ecc.) per i giardini di marina e per il lungomare nei periodi estivi
4) parchi e pedane per gli spettacoli
5) servizi di muratura
6) servizi di fognatura
7) Messa in opera dei pali dì sostegno della toponomastica e della
segnaletica stradale
8) Rimozione e sgombero rifiuti solidi ingombranti (elettrodomestici
materassi abbandonati ecc.)
9) Servizio al seguito della spazzatrice
10)Manutenzione nelle scuole
11)demolizione manufatti in muratura (cessi pubblici a bellavista)
12)scavi nelle strade per passaggio cavi elettrici
13)affissione manifesti
14) pulizia e spazzamento strade e vicoli, rischiando epatiti e altre
malattie!
15) Disinfestazione contro topi pulci e zecche con pompa a spalla (ed
abbigliamento personale) ECC.ECC.
Con
la presente denunciamo, non tanto il fatto che siamo usati da "tappabuchi",
il lavoro non ci
spaventa, ma piuttosto ( motivi che inducono l'ufficio tecnico a dover "tappare
i buchi" utilizzando troppo spesso solo noi. Denunciamo che non
si è voluto organizzare il lavoro secondo le necessità,
e questo porta a dover - affrontare ogni lavoro ordinario come straordinario.
L'ultimo di questi "lavori straordinari" è costituito
dalla sporcizia e dalla immondizia che cresce sempre di più nel
centro storico. LO SCHIFO È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI.
VEDIAMO COME SI È ARRIVATI A QUESTA SITUAZIONE VERGOGNOSA.
A) I sottoscritti, che non avevano ancora goduto delle ferie (per il
2003) si sono messi a riposo il 6 dì dicembre.
B) Nel centro storico c'era già molta sporcizia perché noi
eravamo stati adibiti ad altri servizi (sempre senza un criterio oggettivo
e funzionale).
C) Ebbene, da allora fino ad oggi non si è svolto alcun servizio
di spazzamento e/o pulizia, addirittura si vedono circolare Ì topi,
D) i cittadini che hanno sopportato fino ad oggi cominciano a sbuffare
ed allora, solo allora, gli assessori Sangregorio ed Amato convocano
(per delega del Sindaco) riunioni ed impartiscono ordini urgenti e perentori
per i sottoscritti:
E) Quindi veniamo convocati al Municipio dove ci permettiamo di far presente
quanto sopra e cioè che vorremmo sapere cosa fanno gli altri addetti;
come mai non si è provveduto a organizzare il lavoro per tempo
con gli uomini a disposizione; che siamo stanchi di fare i tappa buchi
e che vorremmo che i lavori pesanti fossero divisi con maggiore equità,
senza preferenze o favoritismi, ed otteniamo come risposta : che non
sono affari nostri cosa fanno o non fanno gli altri ;
F) «Se non andate a pulire il centro storico saremo costretti
a togliervi l'indennità e ad adottare i provvedimenti necessari
!!! decidetevi e fateci sapere cosa volete fare entro lunedì».
G) Noi oggi dovremmo Subire di essere trattati come i responsabili della
schifezza che c'è per le strade, ubbidire in silenzio a questa
logica e a questa mentalità. Senza fare presente che in tutti
questi giorni potevano (e possono) essere impiegati anche altri soggetti
che erano (e sono) in servizio. Un anno fa si era rimasti d'accordo con
l'Amministrazione che i sottoscritti sarebbero stati impiegati esclusivamente
per la cura del "verde pubblico", salvo un giorno della settimana
da destinare alla pulizia delle strade e dei vicoli del Centro storico,
che sarebbe avvenuta anche con fuso di aspiratori a spalla o trasportati
su moto-ape. di cui noi stessi ci eravamo premurati di fare la ricerca
sul mercato facendoci addirittura fare i preventivi (per 1000/2000 €)
dalle ditte venditrici.
Oggi
ci viene pretestuosamente risposto che "il comune non ha soldi".
Ma la cosa più grave è che eravamo disposti a rinunciare
ad una parte di retribuzione per fare fronte alla spesa. Non solo non
si è acquistato niente ma si è preteso dai sottoscritti
dì svolgere sempre ulteriori maggiori lavori:
gradatamente oltre al verde pubblico le stesse unità sono state
comandate per tutte le altre necessità di cui sopra.
In
conclusione non siamo disposti a subire oltre la situazione: chiediamo
che finalmente si possano organizzare i lavori con equità ed uguaglianza
senza preferitismi di nessun genere. Per i lavori di pulizia del Centro
Storico siamo pronti ad effettuarli solo se i relativi compiti vengono
suddivisi con gli LSU con la creazione di appositi gruppi di lavoro.
IN MERITO ALLA MINACCIA DI REVOCA DELL'INDENNITÀ, VI INVITIAMO
AD AGIRE SECONDO LA VOSTRA COSCIENZA.
Se
si tratta di un ricatto: siamo pronti a perderla, nella speranza, almeno,
che questo servirà a risolvere il problema della sporcizia
e deila discriminazione che ad oggi viene attuata contro di noi lavoratori
di pubblica utilità (LPU) operanti sul territorio.
Non abbiamo niente contro i colleghi, dipendenti ed L.S.U. ne contro
gli amministratori, ma ci sentiamo trattati come pezza da piedi o
al meglio come pacchi postati mandati di qua e di là, solo perché percepiamo
la miserevole (MA PER N0I IMPORTANTE) paga di circa 220 €, che a
suo tempo (quasi due anni fa, giugno 2002) una giunta più sensibile
ci aveva accordato per iniziativa di pochi assessori, quale modesta indennità per
ripagare il pluslavoro che svolgevamo.
Un grazie a quella Giunta e a quegli Assessori. Non solo per l'indennità ma
anche perché tentavano di organizzare il lavoro basandosi sul
rispetto della dignità di ognuno senza prevaricazioni o toni arroganti.
|