Premiato «Il
dono» girato a Caulonia
Antonella
Tarquini
ANNECY
- Un film «silente», dove la parola è quasi
assente per privilegiare la poesia delle immagini, ha vinto la
21° edizione del Festival dì Annecy, principale vetrina
in Francia per il cinema italiano che ieri sera, dopo la cerimonia
dì premiazione, ha proiettato in anteprima mondiale «Gente
di Roma» alla presenza del regista Ettore Scola.
« Il
dono», l'opera prima di Michelangelo Frammartino
che ha ottenuto il Gran Premio attribuito dalla giuria
presieduta da Mimmo Calopresti, è un film particolare,
in cui la macchina da presa, quasi sempre con inquadrature
uniche, assiste a semplici eventi, grezzi. Un vecchio
che affronta una salita, un cane che non ha più la
forza di alzarsi sulle zampe, le pedalate energiche
dì una ragazza vestita di azzurro, una giovane
ritardata che offre il suo corpo agli automobilisti
che la prendono in autostop...
Protagonista è Caulonia,
un paesino calabrese che nel 1950 contava 15 mila anime,
oggi molto meno. Sui muri, le orazioni funebri dicono
che in qualche parte del mondo - Milano, Melbourne,
Adelaide...- è morto qualcuno che è nato
qui e che il destino ha portato altrove.
Ma «Il
dono», girato con un bud-get iniziale dì cinquemila
euro, in 16 mm (costo aumentato per i] passaggio a
35mm e le modifiche tecniche necessario per passare
sul grande schermo), non segue una narrazione lineare:
lascia allo spettatore il compito dì costruire
la storia come la vede lui.
È certamente
il film più singolare, innovativo e coraggioso
dei nove in competizione ad Annecy, che ha premiato
anche «La destinazione» di Piero Sanna
(premio speciale della giuria), «Liberi» di
Gianluca Maria Tavarelli (premio del pubblico, della
Cicae - confederazione internazionale cinema d'arte
e d'essai - e per la miglior interpretazione, di Elio
Germano), Maria Sole Tognazzi per la regia di «Passato
prossimo», e Daniele De Planoper il corto «II
regalo dì Natale».
« Il dono» sarà proiettato
a Parigi il 14 ottobre al cinema Latina, da anni vetrina
parigina dei film di Annecy che da quest'anno andranno
in tournée in numerose città di Francia.
Oltre alla competizione,
e al film di Scola, il festival diretto da Pierre Todeschini
e Jean Gili ha offerto come di consueto al folto pubblico
alcune chicche della recente produzione italiana: da «La
meglio gioventù» di Marco Tullio Giordana
(che ancora fa cassetta a Parigi dove il pubblico generalmente
applaude entusiasta), a «Buongiorno, notte» di
Marco Bellocchio, accolto venerdì sera da una
calorosa e prolungata ovazione della sala gremita.
Dedicato quest'anno a «Torino,
città di cinema», il festival ha presentato
anche una ricca retrospettiva dei più importanti
film girati a Torino o su Torino e il Piemonte, o da
registi piemontesi.