CAULONIA.
LA SINISTRA
Per tanti anni la vita politica è proceduta senza scosse. L’ultimo
decennio, invece, è stato un periodo di grandi cambiamenti.
Alla fine degli anni ’80, con la crisi dei partiti tradizionali,
si è chiusa un’epoca della nostra storia locale che si
era aperta con la fine della seconda Guerra Mondiale. Oggi ci troviamo
in
una fase di transizione in cui i vecchi equilibri sono stati spazzati
via, ma dei nuovi non si riesce ancora a intravedere il profilo.
Caulonia vive un momento di grande crisi che è il risultato
delle incertezze proprie della fase di transizione che stiamo attraversando
in Italia e degli effetti di una crisi che viene da lontano e che appare
inarrestabile: una crisi economica, politica e sociale insieme. Alla
crisi del paese corrisponde quella della sinistra.
La sinistra agli inizi degli anni ’70, aveva conosciuto a Caulonia un momento
di straordinaria espansione per l’entrata nella scena di tanti giovani
che manifestavano la determinazione di guidare il paese nello sforzo di liberarsi
dalle vecchie classi dirigenti e avviarsi verso lo sviluppo e la modernizzazione.
Oggi possiamo affermare che quella sinistra ha fallito gli obiettivi che si era
proposti, perché ha esaurito molto presto la carica innovativa di cui
faceva mostra.
Le istanze di rinnovamento sono
diventate sempre più sbiadite e i suoi maggiori esponenti si sono subito
fatti inghiottire dalle tradizionali logiche di potere. La crisi della sinistra
si manifesta sia attraverso un’incertezza delle prospettive, sia attraverso
le sue divisioni profonde. Queste divisioni sono determinate dalle differenti
opzioni culturali cui gli uomini della sinistra fanno riferimento, ma anche
e soprattutto dalle diverse posizioni assunte di fronte al potere. Non si tratta,
quindi, di semplici contrapposizioni personali, come qualcuno molto superficialmente
pensa, ma di contrasti di interessi concreti.
Le divisioni della sinistra, latenti per moltissimo tempo, subiscono un’accelerazione
dopo le elezioni amministrative del 1995. In quella tornata elettorale c’erano
due liste in campo: una
di centro-destra ed una di centro-sinistra, che ha vinto le elezioni.
A distanza di qualche mese due componenti della lista che aveva vinto le elezioni,
l’ex Sinistra Democratica ed il PPI, hanno iniziato una lunga marcia
di distacco dalla maggioranza.
A distanza di un anno incominciano gli incontri segreti tra queste forze ed
il centro-destra per concordare una lista comune per le elezioni amministrative
che si sarebbero svolte da lì a qualche anno. Nell’estate del 1998
l’accordo
viene raggiunto con la
designazione di Lia quale candidato alla carica di Sindaco. A partire da questo
momento l’opposizione contro l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco
s’inasprisce in maniera incontrollata (memorabile è stata la campagna
sulla non potabilità dell’acqua, ordinata dalla Sinistra Democratica
ed eseguita dal PPI, sul secondo dissesto, sul taglio dei pioppi).
In tutta questa fase l’iniziativa è nelle mani degli uomini della
sinistra: il centro-destra, a parte qualche isolato esponente, è stato
letteralmente preso per i capelli e buttato nella mischia.
Si costruisce così, in un clima torbido reso artificiosamente teso e avvelenato
e in cui fioriscono i voltafaccia e le imboscate, tipiche della vecchia Caulonia
dei secoli scorsi, l’alleanza tra pezzi della sinistra (la Sinistra Democratica
e il PPI), Forza Italia e Alleanza Nazionale che si concretizza nella lista ”Rinascimento
Cauloniese”.
La Sinistra Democratica, il PPI e qualche esponente di centro-destra hanno
svolto un ruolo centrale in tutta la vicenda, che sarà ricordata per i modi in
cui si è sviluppata, per mezzi usati, come una delle più sporche
della seconda metà del secolo scorso.
Ovviamente i vincitori, che di solito scrivono la storia, hanno tutto l’interesse
a farla dimenticare, per evitare che l’opinione pubblica più larga
prenda consapevolezza, ma è compito nostro, invece, portare anche gli
aspetti più inconfessabili.
I DS sono stati decisivi per la vittoria di “Rinascimento Cauloniese”.
Essi non hanno mai partecipato ad incontri segreti né con Forza Italia,
né con Alleanza Nazionale: hanno lasciato queste incombenze meno nobili
alla sinistra Democratica che, perdendo ogni decoro, di giorno partecipava alle
riunioni di maggioranza e di notte organizzava incontri segreti con l’altro
fronte. I DS, però, hanno dato la copertura morale e politica a questa
operazione che senza il loro sostegno non avrebbe avuto alcuna possibilità di
successo.
Così nasce la lista “Rinascimento Cauloniese”. Un parto poco
nobile: in un’atmosfera rarefatta di misteri, di tradimenti, di propositi
di rivincita e di vendette che da lì a poco si esprimeranno attraverso
incitamenti all’odio ed accuse infondate agli esponenti della parte avversa.
“
Rinascimento Cauloniese” vincerà le elezioni amministrative del
2000, in un confronto diretto con “Caulonia 2000 per continuare a cambiare”.
“
Rinascimento Cauloniese”,
formata da candidati di centro-destra, era guidata dall’attuale Sindaco,
Domenico Lia, di Forza Italia; l’altra lista, formata in prevalenza da
candidati di centro-sinistra, era guidata da Nicola Frammartino. “Rinascimento
Cauloniese” è stata
l’espressione più cruda, la meno politica degli ultimi decenni,
di un gruppo di uomini determinati a prevalere a tutti i costi nel paese. Essa è l’espressione
più immediata della crisi morale e culturale in cui sono precipaitati
settori della classe politica locale.
L’Amministrazione nata nel 1995, di centro-sinistra, aveva fatto nascere
un sogno: il nostro paese poteva essere amministrato come tutti gli Comuni e
poteva riprendere il suo cammino. La Sinistra Democratica ed il PPI, percependo
in maniera quasi istintiva, la loro estraneità politico-culturale rispetto
a quella esperienza e sentendola addirittura come una minaccia incombente sui
loro interessi di gruppo, l’hanno contrastata con tutti i mezzi. Forse
solo il Sindaco Schicchitano e alcuni suoi assessori, che ora non ci sono più,
hanno subito tanta aggressissività.
I DS, che sotto il profilo dei metodi e degli strumenti di lotta adoperati,
si sono tenuti ad un livello di esemplare compostezza e dignità, purtroppo,
sul terreno delle scelte concrete, si sono messi a rimorchio della Sinistra
Democratica.
Nel corso di quella vicenda il paese ha ricevuto un messaggio devastante che
non passerà senza lasciare un segno: larghi settori della sinistra di
Caulonia, Sinistra Democratica in primo luogo ed il PPI, non solo non possono
guidarlo nel suo cammino per uscire dalla crisi, ma rappresentano addirittura
un ostacolo formidabile ad ogni politica di rinnovamento. Tanti uomini di sinistra,
che avevano fatto di essa una scelta di vita, hano dovuto prendere atto, con
incredulità e sconcerto, che a Caulonia si era chiusa una fase, che
bisognava rassegnarsi a considerare irreversibili i cambiamenti avvenuti: inaccettabili,
ma immodificiabili. Il giudizio preoccupato che le forze più attente
del paese esprimono sulla Sinistra Democratica (di cui tutti conoscono la storia)
e sul PPI (oggi la Margherita), lambisce in qualche modo anche i DS, a causa
del loro appiattimento sulle scelte della Sinistra Democratica.
A causa di questa posizione i DS sono come immobilizzati, ingessati, incapaci
a ritagliarsi un ruolo, uno spazio che meriterebbe di giocare un partito con
un respiro nazionale.
I DS, cacciatisi nel vicolo cieco dell’appoggio alla Giunta di centro-destra,
per uscirne affidano tutte le loro carte alle manovre della Sinistra Democratica.
Sul terreno della proposta politica sono completamente inesistenti. La loro situazione è veramente
paradossale: si trovano a far parte di una Giunta con un Sindaco di centro-destra,
senza avere mai deciso, dalla segretaria al più umile iscritto, di entrare
nella Giunta Lia.
Non solo: in questi tre anni, nella sezione si è mai discusso della Giunta
Lia e del suo operato, né è stato mai prodotto un manifesto o un
comunicato o un documento sull’Amministrazione Comunale: il silenzio più assoluto.
Perché?
Perché la situazione è davvero difficle da spiegare. Non è difficile
solo per le persone meno addentrate nelle questioni politiche, ma fuori di Caulonia
diventa difficile la comprensione anche per i politici più raffinati.
Per uscire da questa situazione
paradossale i DS aspettano le prossime elezioni amministrative (e regionali):
sperano che la Sinistra Democratica si decida a ritornare nei ranghi e a costruire
stavolta la lista dell’Ulivo, che i DS gradirebbero, non è difficile
indovinarlo.
Ma davvero con una lista dell’Ulivo, in compagnia della Sinistra Democratica
i DS recuperebbero il terreno perduto in questi anni sul piano dell’immagine?
Io lo nego decisamente.
Non può essere così. Questa fase così tormentata non si
può chiudere con la rimozione. Serve un ripensamento ed una seria analisi
critica ed autocritica di tutta la vicenda.
Il problema che si pone oggi è politico non nominalistico. Il problema
non è se la nuova lista si chiamerà “Rinascimento Cauloniese” o
Ulivo, ma quali contenuti avrà: quale cultura politica la sottenderà,
quali progetti, quali programmi, quali idee avrà, quali uomini ci staranno
dietro. Chi qualche anno addietro ha sconvolto ogni regola, ha superato ogni
limite per costruire “Rinascimento Cauloniese” può, a distanza
di qualche anno, sic et sempliciter
come se nulla fosse, costruire l’Ulivo? Sono domande, queste, che chi
ragiona con la propria testa e con rigore non può non porsi. Certo non
se le può porre
chi ha rinunciato di ragionare con la propria testa o è in qualche misura
compromesso con il potere.
Chi è la Sinistra Democratica? E’ un gruppo proveniente dal vecchio
PCI con una storia molto controversa. Ricordo alcune scelte.
- Nel 1992 questo gruppo ha operato una scissione dal PdS, perché aveva
deciso di dare il sostegno al Sindaco Tucci (allora DC) in contrasto con le
decisioni della sezione del PdS.
- Alle elezioni provinciali del 1994 ha votato per il candidato del PPI, Attilio
Tucci.
- Nel 1995, alle elezioni
comunali, ha votato per il centro-sinistra, candidato a Sindaco Nicola Frammartino.
- Nel 1996, alle elezioni politiche, ha votato per l’Ulivo alla Camera
e per il candidato del Nuovo Psi (oggi Casa delle Libertà) al Senato.
- Nel 1998, alle provinciali, ha votato di nuovo per il candidato del PPI, Attilio
Tucci.
- Nel 2000 ha votato per l’attuale Sindaco, Lia, di Forza Italia.
- Nel 2001 gli uomini della Sinistra Democratica si sono iscritti ai DS per
aiutare l’attuale maggioranza del partito a prevalere sulla minoranza.
- Alle elezioni provinciali del 2002, pur essendo iscritti al DS, hanno votato
per il candidato della Margherita, Attilio Tucci.
Nessuno nei DS ha mai avuto nulla da dire su questa circostanza.
La Sinistra Democratica ha costruito “Rinascimento Cauloniese” per
raggiungere un solo obiettivo: sconfiggere il gruppo che aveva amministrato il
Comune negli anni 1995-2000. L’obiettivo è stato raggiunto. Con
il suo conseguimento si è realizzata la prima fase del progetto che
hanno in mente, gli uomini del gruppo di potere: imporre il loro comando sul
paese.
Per la seconda fase dello stesso progetto, “Rinascimento Cauloniese”,
probabilmente, non servirà più: infatti, si pensa già di
sostituirlo con qualcosa, questa volta, che assomigli all’Ulivo.
Tanta gente si è chiesta: “Quali sono stati i motivi che hanno spinto
i DS ad avallare l’alleanza tra la Sinistra Democratica e PPI da una parte
e AN e Forza Italia dall’altra per sconfiggere il candidato a Sindaco DS
ed eleggere, al suo posto, il candidato a Sindaco di Forza Italia? E’ possibile
che alla base di queste scelte dei DS ci siano le stesse logiche di potere
del gruppo ristretto che ha in mano il Comune di Caulonia?”
Io rispondo senza incertezze: “No. Non è possibile”.
Caulonia è un piccolo Comune: se su di esso possono costruire progetti
di potere personale gli uomini interamente immersi nella vicenda politica locale
e che non vedono sbocchi politici fuori di Caulonia, ciò non può valere
per i dirigenti dei DS.
Le scelte della maggioranza della sezione dei DS, da noi assolutamente non
condivise, non hanno le stesse motivazioni di quelle del gruppo di potere più ristretto.
I DS hanno fatto ragionamenti
politici che si inseriscono in un quadro più ampio, provinciale e regionale.
Identificare Sinistra Democratica e DS è un errore: Tra le due componenti
non cè nulla in comune. I dirigenti dei DS hanno le loro strategie più complessive
che riguardo ambiti molto più vasti di quelli del nostro Comune. La Sinistra
Democratica ha dei progetti di potere ambiziosi, ma la base sui cui costruire
tutta l’impalcatura non può essere che Caulonia. Per questo semplice
motivo essa è largamente subalterna a quella dei dirigenti dei DS.
L’idea di “Rinascimento Cauloniese” è nata a Caulonia,
ma essa ha realizzato a Caulonia un’esigenza che è maturata altrove.
I DS e la Sinistra Democratica non sono la stessa cosa, anche se quest’ultima
sta facendo di tutto per farlo credere.
La Sinistra Democratica è uno strumento, neanche troppo raffinato, di
esecuzione a livello locale di direttive che vengono dall’alto. Da altre
circostanze, cui in questo momento preferisco non fare riferimento, si evince
il ruolo strumentale e subalterno, puramente esecutivo della Sinistra Democratica.
I DS hanno coperto l’operazione “Rinascimento Cauloniese” per
motivi interni alla vicenda
politica di questo partito e per motivi elettorali. Essi hanno realizzato uno
scambio: la copertura delle manovre del gruppo di potere, contro il loro impegno
a far convergere un certo numero di voti su determinati candidati del centro-sinistra,
in determinate tornate elettorali.
I DS hanno commesso un errore politico grave, a mio parere. Ma il giudizio
sui DS è sempre un giudizio rigorosamente politico, perchè le loro
scelte sono rigorosamente politiche. Le scelte e i comportamenti della Sinistra
Democratica sono altra cosa. Intanto esse sono lo specchio di un’anomalia
politica, quello che io ho altre volte chiamato il “caso Caulonia”.
Penso che tra la Sinistra Democratica e “l’anomalia Caulonia” o “il
caso Caulonia” c’è un intreccio inscindibile, nel senso che
l’uno è lo specchio dell’altro.
Con “Rinascimento Cauloniese” la classe politica locale si è abbassata
ad essere strumento di altri progetti politici a lei estranei. La responsabilità dei
DS, invece, è stata quella di essere entrati in un sistema di scambio
di voti che snatura la sinistra, la rende irriconoscibile, indistinguibile. La
sinistra è trasparenza, chiarezza, speranza di un mondo più pulito.
Se non è questo, non ha ragione d’essere.
I DS aiutando “l’accordo”, di cui “Rinascimento Cauloniese” è viva
carne, hanno aiutato una pratica politica che è passata pari pari sulla
testa del paese: ad esso è stato tolto ogni potere decisionale nella
scelta dei suoi amministratori locali.
Se questo è stato da sempre il disegno della Sinistra Democratica, per
i DS è non era un vestito che poteva stare bene.
Il Sindaco Lia e tanti altri uomini e donne che si sono candidati in quella
lista o che l’hanno semplicemente appoggiata, probabilmente, non voglio provocare
la suscettibilità di nessuno, su queste implicazioni non avevano avuto
modo di riflettere. Ai candidati è stata offerta l’opportunità di
inserirsi nella gestione del potere e l’hanno colta. Non è questa
la giusta e leggittima aspirazione di tutti coloro che si interessano da vicino
della politica?
La vittoria di “Rinascimento Cauloniese” ha rappresentato un duro
colpo al tessuto democratico di Caulonia che è stato costruito con l’impegno
e con i sacrifici di migliaia di lavoratori e di una moltitudine di povera gente.
Se questo processo andrà avanti, Caulonia, che è già un
paese con una classe politica anomala, si allontanerà sempre più dalla
normalità.
“
Rinascimento Cauloniese” è parte di un disegno complessivo che punta
al conseguimento di una forte presa, da parte di alcuni uomini, sulla società di
Caulonia per ampliare il pacchetto di voti su cui esercitare il controllo,
per offrirli a quei rappresentanti dei partiti, a livello provinciale e regionale,
che si mostrano interessati a contrattarli.
Un simile disegno è coerente con gl’interessi del nostro paese?
Ha a che fare con la cultura di una sinistra moderna?
Questo disegno prevede in questa fase la conquista della carica di Sindaco.
L’attuale
Sindaco, Lia, non è parte del gruppo più ristretto di potere.
Lia è stato pensato già dall’inizio come un Sindaco di transizione:
transizione dal centro-sinistra al gruppo di potere più ristretto. Lia,
Forza Italia, è stato utile per cacciare il Sindaco Frammartino. Fatta
l’operazione, Lia potrebbe non servire più. Gli esponenti della
sinistra dentro la maggioranza stanno facendo i loro conti: se possono vincere
senza Lia, affronteranno la prossima campagna elettorale con una lista di centro-sinistra.
In questo caso si rappresenteraano come i più autentici depositari dei
valori tradizionali della sinistra: recupereranno le vecchie parole d’ordine
e monteranno una campagna “di sinistra” per le elezioni regionali
e comunali.
Se pensano che senza Lia non possono vincere, sotterreranno le parole d’ordine
della sinistra e riscopriranno un linguaggio liberale.
Stanno riflettendo, ma l’orientamento che sembra stia per prevalere in
questo momento è quello “di sinistra”.
Ci saranno probabilmente nella stessa giornata, nel 2005, le elezioni regionali
e comunali e sarebbe difficile chiedere il voto per la sinistra alla Regione
e per una lista civica simile a “Rinascimento Cauloniese”, per
le comunali.
Da oltre sette anni il paese è stato messo a soqquadro per conquistare
Caulonia.
Il nostro paese è sulla via del declino: centinaia di giovani devono emigrare
per trovare lavoro, moltissima gente vive nell’indigenza, l’agrumicoltura
non riesce a riprendersi, nè il turismo a decollare; i servizi sono sempre
più precari. La popolazione avrebbe mille motivi seri per agitarsi. Invece, è stata
messa a ferro e fuoco per cambiare Sindaco: nel 2000 per la sostituzione del
Sindaco di sinistra con un Sindaco di centro-destra, alle prossime elezioni,
con molta probabilità, per la sostituzione del Sindaco di centro-destra
con un uomo del più ristretto gruppo di potere che oggi ha in mano il
Comune. La prima fase dell’operazione è stata completata il 16
aprile 2000.
La maggiore difficoltà, per gli uomini di sinistra che avevano costruito “Rinascimento
Cauloniese”, allora, consisteva nel convincere il popolo di sinistra a
votare una lista con netta prevalenza della componente di centro-destra e contrastare
una lista sostanzialmente di sinistra e con candidato a Sindaco un uomo di sinistra.
E’ stato uno stravolgimento delle regole fondamentali della politica. Ci
sono riusciti, ma la sinistra ne esce a pezzi, perché tutti sanno che
l’operazione è stata ideata ed eseguita in primo luogo dalla sinistra
e solo marginalmente dalla destra. La destra non paga un prezzo molto alto per
questa operazione, perché si è inserita nel gioco del potere
facendo fare i voltafaccia agli uomini del centro-sinistra. Il centro-destra
ha il demerito
di avere
contribuito a dare vita ad un’Amministrazione che ha spinto il paese all’indietro,
ma non ha fatto le brutture del centro-sinistra.
Dopo la lettera pubblicata da un
quotidiano nell’estate passata, con cui un esponente di “Rinascimento
Cauloniese”, attaccava la Giunta accusandola di incapacità, si è aperta
una crisi dentro la maggioranza. A seguito della quale sono usciti dalla Giunta:
1. l’assessore Pierfrancesco
Campisi (attuale commissario straordinario del locale club di Forza Italia),
che si è dimesso in polemica con la gestione accentratrice ed autoritaria
del Comune. Successivamente, nominato di nuovo assessore, non ha accettato
la delega;
2. l’assessore Giulio Gangemi, di centro-destra, è stato estromesso
dalla Giunta per punizione per essersi candidato, nonostante gli avvertimenti
in senso contrario degli uomini del gruppo ristretto di potere, alle elezioni
provinciali del 2002;
3. l’assessore Ilario Ienco, dimessosi con le stesse motivazioni indicate
dall’assessore Campisi. Anche lui, nominato di nuovo assessore, non ha
accettato la delega.
Le dimissioni spontanee di assessori dalla Giunta sono eventi eccezionali a
Caulonia (si ricorda il caso dell’assessore Montagna). I consiglieri comunali aspirano
ad entrare in Giunta, mai ad uscirne. Per puntellare la maggioranza che scricchiolava,
gli uomini della sinistra si sono rivolti anche al consigliere Riccio, di minoranza,
iscritto a Forza Italia, che ha sdegnosamente declinato l’invito e le relative
offerte di governo e di sotto governo. Contemporaneamente si sono rivolti ad
un altro consigliere della minoranza, legato alla tradizione socialista, che
ha accettato l’invito ed è diventato assessore.
Ecco l’amaro spettacolo offerto, ecco, il messaggio devastante che la sinistra
ha trasmesso al paese: da una parte gli uomini del centro-destra che lasciano
spontaneamente la Giunta o che, per motivi di coerenza politica, invitati ad
entrare, si rifiutano di farlo; dall’altra, una sinistra alla ricerca
del primo consigliere della minoranza che trova, disposto a passare dalla parte
della
maggioranza.
La sinistra ha mercificato la politica a Caulonia.
Per ripararsi dall’inevitabile ondata di discredito di queste scelte inaccettabili
si mettono in campo le solite furbizie. Una di queste è l’esibizione
e lo sbandieramento dei tradizionali simboli della sinistra: le sue bandiere,
i sui inni, il suo lessico, i suoi riti o l’esibizione delle firme e delle
fotografie dei suoi esponenti. Un’altra furbizia è la mostra esasperata
di un’improvvisa conversione alla linea dei DS da parte degli uomini dell’ex
Sinistra Democratica.
Dopo le elezioni del 2000 gli ideatori di “Rinascimento Cauloniese” sono
passati alla realizzazione della seconda fase del loro disegno: la sostituzione
del Sindaco di Centro-Destra con un loro uomo. Per affrontare le elezioni del
2000 furono fondati circoli “culturali”, creati giornaletti “culturali”,
organizzati convegni, scritte poesie. Non si è risparmiato alcuno sforzo
per convincere il popolo di sinistra a votare il Sindaco di destra: non perché amassero
la destra; amano la destra come amano la sinistra: in questo sono per davvero
super partes.
Per conquistare il voto delle persone che sono fuori da questi meccanismi,
escogiteranno mille marchingegni. La politica come spettacolo sarà la
dominatrice di questa fase. Finora sono state esibite solo le firme e le fotografie
di dirigenti
DS; sono certo che saranno programmati comizi con esponenti nazionali dei DS
e della Margherita. In queste moine una volta eravamo insuperabili. Questa
bravura non ci ha impedito di finire come siamo finiti.
Nel 1982, facemmo fare comizi a Caulonia all’on.le Armando Cossutta ed
all’on.le Alfredo Reichlin, a all’on.le Bassolino, ma non ci andò bene
lo stesso.
La grande kermesse è già iniziata. Gli uomini di quella sinistra
a Caulonia concepiscono la politica come una combinazione di manovre, di scelte
originali, brillanti, clamorose, inaspettate. Sono un po’ dannunziani:
la bellezza del gesto è quello che conta. Tutto il contrario di quello
di cui, invece, ha bisogno il nostro paese.
Caulonia ha bisogno di una classe politica con una forte e robusta cultura
moderna, una cultura giuridica,economica, scientifica, manageriale. Per governare
bene
un Comune ci vuole gente che sappia muoversi con agilità tra le problematiche
dello sviluppo, capace di leggere e costruire bilanci, di pensare, interpretare
elementari modelli di sviluppo, di programmare, progettare, gestire vecchi
e nuovi servizi.
La vecchia Caulonia che si
infervorava con la retorica, che si commuoveva con i piagnistei, i pietismi,
il vittimismo non ha futuro. I bizantinismi, gl’intrighi, le faide, le
vendette, i disegni totalizzanti possono fare solo del male. Le idee stravaganti,
che ieri hanno assunto la forma di “Rinascimento Cauloniese” e che
domani si ripresenteranno sotto le vesti più inaspettate faranno perdere
al paese anni preziosi.
Caulonia, lì 29 agosto
2003
NICOLA FRAMMARTINO
Nel prossimo numero:
Caulonia
un Comune schiacciato dalle tasse e sulla soglia del secondo dissesto
Allegato
Presentiamo un elenco non completo delle realizzazioni della precedente
Amministrazione, nella speranza che i cittadini lo leggano e provino
a confrontarlo con le realizzazione
delle amminisreazion precedetni degli anni ‘90 delle quali la gente si
ricorda solo l’infelice di idea di dichiarare il dissesto.
--- Approvazione del PRG con l’pposizione della Sinistra Dmocratica.Con
l’pprovazione del Piano la classe politica di Caulonia ha perso un importante
argomento propagandistico utilizzato per almeno trent’anni. Con il nuovo
Piano Focà, per la prima volta è diventata uno dei principali
assi di sviluppo del territorio. ?
--- Riordino degli uffici comunali.
--- Pagamento di 7 miliardi con fondi di bilancio per pagare i debiti del dissesto
maledettamente dichiarato nel 1993, che farà sentire i suoi tragici
effetti su Caulonia per altri 20 anni.
--- Riordino delle finanze comunali, completamente ignorate dalle due precedenti
Amministrazioni.
--- Approvazione di una nuova pianta organica
--- Scelta di Caulonia come sede del Distretto Sanitario Nord.
--- Apertura del Centro Prelievi di Caulonia, ora chiusa per infingardaggine
dell’attuale
--- Conservazione di due guardie mediche nel territorio del nostro Comune.
--- Istituzione del servizio sanitario “118” nel territorio del
nostro Comune.
--- Realizzazione di un acquedotto che ha reso possibile, per la prima volta
nella sua storia, la fornitura di acqua potabile agli abitanti di Caulonia
Centro, 24 ore su 24 ore anche in estate.
--- Realizzazione della piazzetta S. Biagio.
--- Ristrutturazione di piazza Muncipio.
--- Ammpliamento dell’edificio scolastico di Caulonia Marina.
--- Ristrutturazione dell’edificio scolastico di Focà.
--- Ristrutturazione della sede dell’ex Pretura.
--- Presentazione dei progetti per gli LPU che hanno consentito a 40 giovani
del nostro paese di lavorare da più di 4 anni. Mentre gl’ideatori
di “Rinascimento Cauloniese” per carpire il voto a tanti giovani
hanno promesso 101 giornate di lavoro per ogni disoccupato, ma se ne sono subito
dimenticato. ristrutturato la sala del Consiglio Comunale.
----Informatizzazione degli uffici comunali.
----Predisposizione della gara per i marcia piedi di Caulonia Marina.
----Ristrutturazione dell’edificio scolastico di S. Nicola.
----Rifacimento della piazzetta Chiesa di S. Nicola.
----Realizzazione del parco giochi di S. Nicola.
----Prosecuzione delle opere di Bonifica del dissesto idrogeologico di Caulonia
Centro. Si ricodi che non si sarebbero potuti ottenere i fianziamenti che tutti
conoscono se nel 1980 l’Amministrazione Comunale del tempo non avesse
dato l’incarico, impegnando una somma di 10 milioni di lire per iniziare
gli studi. Poichè negli anni immediatamente successivi (a causa delle
le alluvioni che si sono verificate in alcune regioni d’Italia) l’attenzione
dei Governi verso le problematiche geologiche è notavolmente aumentata,
il Comune di Caulonia, avendo gli studi già pronti, è riuscita
ad ottenere consistenti finanziamenti. E’ stata l’opera più importante
realizzata a Caulonia negli ultimi 50 anni.
--- Abbellimento del bivio della SS
--- Strada Provinciale.
--- Realizzazione del ponte di Vasì.
--- Realizzazione della prima villetta como volte superiori, un’altra
bella villetta vicino alla prima.
--- E’ stato impedito che nelle vasche di Caulonia Marina si realizzasse
il poliambulatorio che le Amministrazioni del 1990-1995 avevato decfiso fosse
ubicato in quella vasca.
--- Realizzazione della prima edizione di Tarantella Power. Gli attuali amministratori
pagherebbero non so che cosa che non fosse così. Il 20 agosto il corrispondente
del TG3 presentando la manifestazione Tarantella Power ha detto, in presenza
del consigliere provinciale Attilio Tucci, che la manifestazione è arrivata
alla sua 5° edizione e che l’idea della manifestazione è stata
del consigliere Tucci. Il consigliere Tucci, presente, non ha baattuto ciglio.
Ma come si può cadere cos’ in basso! Gli ideatori e i costruttori
di Rinascimento Cauloniese non hanno avuto una sola idea originale. A causa
di questa circostanza soffrono terribilmente di un complesso d’inferiorità.
Fino qua li capiamo. Non li comprendiamo più quando vanno oltre: si
appropriano delle idee degli altri. Fanno come i bambini delle scuole: quando
non hanno le idee per svolgere il tema, scopiazzano nel foglio del vicino di
banco, poi consegnano il tema al maestro contenti e soddisfatti: che bella
figura! E questi sarebbero i grandi politici che dovrebbero partare il paese
fuori dalla crisi? Non mi pare. Una semplice osservazione: se questa è la
quinta edizione, vuol dire che la prima si è svolta nel 1999. E nel
1999 il Comune non era governato dal consigliere Tucci, che allora non era
nemmeno consigliere comunale. E poi chi non lo ricorda con il batticuore in
piazza Mese perché non sapeva se riusciva a salire sul palco, la sera
in cui c’era Bennato, per comparire un attimo accanto al Sindaco del
tempo.
--- Ideazione del progetto “Alla ricerca delle nostre radici”.
--- Pubblicazione di “ITINERARI CAULO NIESI”, della quale sarebbe
opportuna una
ristampa.
--- Ottenimento di un finanziamento con la legge 216, centro di aggregazione
con laboratorio linguistico e musicale realizzato negli anni ’97 e ’98.
--- Ottenimento di un finanziamento con la legge 285 per la realizzazione di
un centro aggregativo-ricreativo a Focà.
--- Rafforzamento delle condotte idriche in tutte le frazioni. miglioramento
di tutte le strade di tutte le frazioni.
--- Approvazione di un progetto del lungomare, poi accantonato dall’attuale
Amministrazione.
--- Rinuncia ad aumentare l’indennità di carica del sindaco e
degli assessori che, invece, gli attuali amministratori hanno più che
raddoppiato (5.000.000 al mese per il sindaco e 2.300.000 al mese per gli assessori),
portandole al massimo previsto dalla legge.
--- Realizzazione a Focà delle seguenti opere: ristrutturazione di tutte
le strade interne, realizzazione di nuove strade, realizzazione di un campetto
di bocce, rifacimento dell’illuminazione pubblica, realizzazione delle
condotta idrica cimitero-Aguglia, rinnovo del collettore principale.
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