CAULONIA LA SINISTRA
Nicola Frammartino


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Caulonia attraversa una crisi molto grave, che viene da lontano e che appare inarrestabile: una crisi economica e politica. Alla crisi del paese corrisponde quella della sinistra ...


CAULONIA. LA SINISTRA

Per tanti anni la vita politica è proceduta senza scosse. L’ultimo decennio, invece, è stato un periodo di grandi cambiamenti.
Alla fine degli anni ’80, con la crisi dei partiti tradizionali, si è chiusa un’epoca della nostra storia locale che si era aperta con la fine della seconda Guerra Mondiale. Oggi ci troviamo in una fase di transizione in cui i vecchi equilibri sono stati spazzati via, ma dei nuovi non si riesce ancora a intravedere il profilo.
Caulonia vive un momento di grande crisi che è il risultato delle incertezze proprie della fase di transizione che stiamo attraversando in Italia e degli effetti di una crisi che viene da lontano e che appare inarrestabile: una crisi economica, politica e sociale insieme. Alla crisi del paese corrisponde quella della sinistra.
La sinistra agli inizi degli anni ’70, aveva conosciuto a Caulonia un momento di straordinaria espansione per l’entrata nella scena di tanti giovani che manifestavano la determinazione di guidare il paese nello sforzo di liberarsi dalle vecchie classi dirigenti e avviarsi verso lo sviluppo e la modernizzazione. Oggi possiamo affermare che quella sinistra ha fallito gli obiettivi che si era proposti, perché ha esaurito molto presto la carica innovativa di cui faceva mostra.
Le istanze di rinnovamento sono diventate sempre più sbiadite e i suoi maggiori esponenti si sono subito fatti inghiottire dalle tradizionali logiche di potere. La crisi della sinistra si manifesta sia attraverso un’incertezza delle prospettive, sia attraverso le sue divisioni profonde. Queste divisioni sono determinate dalle differenti opzioni culturali cui gli uomini della sinistra fanno riferimento, ma anche e soprattutto dalle diverse posizioni assunte di fronte al potere. Non si tratta, quindi, di semplici contrapposizioni personali, come qualcuno molto superficialmente pensa, ma di contrasti di interessi concreti.
Le divisioni della sinistra, latenti per moltissimo tempo, subiscono un’accelerazione dopo le elezioni amministrative del 1995. In quella tornata elettorale c’erano due liste in campo: una di centro-destra ed una di centro-sinistra, che ha vinto le elezioni.
A distanza di qualche mese due componenti della lista che aveva vinto le elezioni, l’ex Sinistra Democratica ed il PPI, hanno iniziato una lunga marcia di distacco dalla maggioranza.
A distanza di un anno incominciano gli incontri segreti tra queste forze ed il centro-destra per concordare una lista comune per le elezioni amministrative che si sarebbero svolte da lì a qualche anno. Nell’estate del 1998 l’accordo viene raggiunto con la
designazione di Lia quale candidato alla carica di Sindaco. A partire da questo momento l’opposizione contro l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco s’inasprisce in maniera incontrollata (memorabile è stata la campagna sulla non potabilità dell’acqua, ordinata dalla Sinistra Democratica ed eseguita dal PPI, sul secondo dissesto, sul taglio dei pioppi).
In tutta questa fase l’iniziativa è nelle mani degli uomini della sinistra: il centro-destra, a parte qualche isolato esponente, è stato letteralmente preso per i capelli e buttato nella mischia.
Si costruisce così, in un clima torbido reso artificiosamente teso e avvelenato e in cui fioriscono i voltafaccia e le imboscate, tipiche della vecchia Caulonia dei secoli scorsi, l’alleanza tra pezzi della sinistra (la Sinistra Democratica e il PPI), Forza Italia e Alleanza Nazionale che si concretizza nella lista ”Rinascimento Cauloniese”.
La Sinistra Democratica, il PPI e qualche esponente di centro-destra hanno svolto un ruolo centrale in tutta la vicenda, che sarà ricordata per i modi in cui si è sviluppata, per mezzi usati, come una delle più sporche della seconda metà del secolo scorso.
Ovviamente i vincitori, che di solito scrivono la storia, hanno tutto l’interesse a farla dimenticare, per evitare che l’opinione pubblica più larga prenda consapevolezza, ma è compito nostro, invece, portare anche gli aspetti più inconfessabili.
I DS sono stati decisivi per la vittoria di “Rinascimento Cauloniese”. Essi non hanno mai partecipato ad incontri segreti né con Forza Italia, né con Alleanza Nazionale: hanno lasciato queste incombenze meno nobili alla sinistra Democratica che, perdendo ogni decoro, di giorno partecipava alle riunioni di maggioranza e di notte organizzava incontri segreti con l’altro fronte. I DS, però, hanno dato la copertura morale e politica a questa operazione che senza il loro sostegno non avrebbe avuto alcuna possibilità di successo.
Così nasce la lista “Rinascimento Cauloniese”. Un parto poco nobile: in un’atmosfera rarefatta di misteri, di tradimenti, di propositi di rivincita e di vendette che da lì a poco si esprimeranno attraverso incitamenti all’odio ed accuse infondate agli esponenti della parte avversa.
“ Rinascimento Cauloniese” vincerà le elezioni amministrative del 2000, in un confronto diretto con “Caulonia 2000 per continuare a cambiare”.
“ Rinascimento Cauloniese”, formata da candidati di centro-destra, era guidata dall’attuale Sindaco, Domenico Lia, di Forza Italia; l’altra lista, formata in prevalenza da candidati di centro-sinistra, era guidata da Nicola Frammartino. “Rinascimento Cauloniese” è stata l’espressione più cruda, la meno politica degli ultimi decenni, di un gruppo di uomini determinati a prevalere a tutti i costi nel paese. Essa è l’espressione più immediata della crisi morale e culturale in cui sono precipaitati settori della classe politica locale.
L’Amministrazione nata nel 1995, di centro-sinistra, aveva fatto nascere un sogno: il nostro paese poteva essere amministrato come tutti gli Comuni e poteva riprendere il suo cammino. La Sinistra Democratica ed il PPI, percependo in maniera quasi istintiva, la loro estraneità politico-culturale rispetto a quella esperienza e sentendola addirittura come una minaccia incombente sui loro interessi di gruppo, l’hanno contrastata con tutti i mezzi. Forse solo il Sindaco Schicchitano e alcuni suoi assessori, che ora non ci sono più, hanno subito tanta aggressissività.
I DS, che sotto il profilo dei metodi e degli strumenti di lotta adoperati, si sono tenuti ad un livello di esemplare compostezza e dignità, purtroppo, sul terreno delle scelte concrete, si sono messi a rimorchio della Sinistra Democratica.
Nel corso di quella vicenda il paese ha ricevuto un messaggio devastante che non passerà senza lasciare un segno: larghi settori della sinistra di Caulonia, Sinistra Democratica in primo luogo ed il PPI, non solo non possono guidarlo nel suo cammino per uscire dalla crisi, ma rappresentano addirittura un ostacolo formidabile ad ogni politica di rinnovamento. Tanti uomini di sinistra, che avevano fatto di essa una scelta di vita, hano dovuto prendere atto, con incredulità e sconcerto, che a Caulonia si era chiusa una fase, che bisognava rassegnarsi a considerare irreversibili i cambiamenti avvenuti: inaccettabili, ma immodificiabili. Il giudizio preoccupato che le forze più attente del paese esprimono sulla Sinistra Democratica (di cui tutti conoscono la storia) e sul PPI (oggi la Margherita), lambisce in qualche modo anche i DS, a causa del loro appiattimento sulle scelte della Sinistra Democratica.
A causa di questa posizione i DS sono come immobilizzati, ingessati, incapaci a ritagliarsi un ruolo, uno spazio che meriterebbe di giocare un partito con un respiro nazionale.
I DS, cacciatisi nel vicolo cieco dell’appoggio alla Giunta di centro-destra, per uscirne affidano tutte le loro carte alle manovre della Sinistra Democratica. Sul terreno della proposta politica sono completamente inesistenti. La loro situazione è veramente paradossale: si trovano a far parte di una Giunta con un Sindaco di centro-destra, senza avere mai deciso, dalla segretaria al più umile iscritto, di entrare nella Giunta Lia.
Non solo: in questi tre anni, nella sezione si è mai discusso della Giunta Lia e del suo operato, né è stato mai prodotto un manifesto o un comunicato o un documento sull’Amministrazione Comunale: il silenzio più assoluto.
Perché?
Perché la situazione è davvero difficle da spiegare. Non è difficile solo per le persone meno addentrate nelle questioni politiche, ma fuori di Caulonia diventa difficile la comprensione anche per i politici più raffinati.
Per uscire da questa situazione paradossale i DS aspettano le prossime elezioni amministrative (e regionali): sperano che la Sinistra Democratica si decida a ritornare nei ranghi e a costruire stavolta la lista dell’Ulivo, che i DS gradirebbero, non è difficile indovinarlo.
Ma davvero con una lista dell’Ulivo, in compagnia della Sinistra Democratica i DS recuperebbero il terreno perduto in questi anni sul piano dell’immagine?
Io lo nego decisamente.
Non può essere così. Questa fase così tormentata non si può chiudere con la rimozione. Serve un ripensamento ed una seria analisi critica ed autocritica di tutta la vicenda.
Il problema che si pone oggi è politico non nominalistico. Il problema non è se la nuova lista si chiamerà “Rinascimento Cauloniese” o Ulivo, ma quali contenuti avrà: quale cultura politica la sottenderà, quali progetti, quali programmi, quali idee avrà, quali uomini ci staranno dietro. Chi qualche anno addietro ha sconvolto ogni regola, ha superato ogni limite per costruire “Rinascimento Cauloniese” può, a distanza di qualche anno, sic et sempliciter come se nulla fosse, costruire l’Ulivo? Sono domande, queste, che chi ragiona con la propria testa e con rigore non può non porsi. Certo non se le può porre chi ha rinunciato di ragionare con la propria testa o è in qualche misura compromesso con il potere.
Chi è la Sinistra Democratica? E’ un gruppo proveniente dal vecchio PCI con una storia molto controversa. Ricordo alcune scelte.
- Nel 1992 questo gruppo ha operato una scissione dal PdS, perché aveva deciso di dare il sostegno al Sindaco Tucci (allora DC) in contrasto con le decisioni della sezione del PdS.
- Alle elezioni provinciali del 1994 ha votato per il candidato del PPI, Attilio Tucci.
- Nel 1995, alle elezioni comunali, ha votato per il centro-sinistra, candidato a Sindaco Nicola Frammartino.
- Nel 1996, alle elezioni politiche, ha votato per l’Ulivo alla Camera e per il candidato del Nuovo Psi (oggi Casa delle Libertà) al Senato.
- Nel 1998, alle provinciali, ha votato di nuovo per il candidato del PPI, Attilio Tucci.
- Nel 2000 ha votato per l’attuale Sindaco, Lia, di Forza Italia.
- Nel 2001 gli uomini della Sinistra Democratica si sono iscritti ai DS per aiutare l’attuale maggioranza del partito a prevalere sulla minoranza.
- Alle elezioni provinciali del 2002, pur essendo iscritti al DS, hanno votato per il candidato della Margherita, Attilio Tucci.
Nessuno nei DS ha mai avuto nulla da dire su questa circostanza.
La Sinistra Democratica ha costruito “Rinascimento Cauloniese” per raggiungere un solo obiettivo: sconfiggere il gruppo che aveva amministrato il Comune negli anni 1995-2000. L’obiettivo è stato raggiunto. Con il suo conseguimento si è realizzata la prima fase del progetto che hanno in mente, gli uomini del gruppo di potere: imporre il loro comando sul paese.
Per la seconda fase dello stesso progetto, “Rinascimento Cauloniese”, probabilmente, non servirà più: infatti, si pensa già di sostituirlo con qualcosa, questa volta, che assomigli all’Ulivo.
Tanta gente si è chiesta: “Quali sono stati i motivi che hanno spinto i DS ad avallare l’alleanza tra la Sinistra Democratica e PPI da una parte e AN e Forza Italia dall’altra per sconfiggere il candidato a Sindaco DS ed eleggere, al suo posto, il candidato a Sindaco di Forza Italia? E’ possibile che alla base di queste scelte dei DS ci siano le stesse logiche di potere del gruppo ristretto che ha in mano il Comune di Caulonia?”
Io rispondo senza incertezze: “No. Non è possibile”.
Caulonia è un piccolo Comune: se su di esso possono costruire progetti di potere personale gli uomini interamente immersi nella vicenda politica locale e che non vedono sbocchi politici fuori di Caulonia, ciò non può valere per i dirigenti dei DS.
Le scelte della maggioranza della sezione dei DS, da noi assolutamente non condivise, non hanno le stesse motivazioni di quelle del gruppo di potere più ristretto.
I DS hanno fatto ragionamenti politici che si inseriscono in un quadro più ampio, provinciale e regionale. Identificare Sinistra Democratica e DS è un errore: Tra le due componenti non cè nulla in comune. I dirigenti dei DS hanno le loro strategie più complessive che riguardo ambiti molto più vasti di quelli del nostro Comune. La Sinistra Democratica ha dei progetti di potere ambiziosi, ma la base sui cui costruire tutta l’impalcatura non può essere che Caulonia. Per questo semplice motivo essa è largamente subalterna a quella dei dirigenti dei DS.
L’idea di “Rinascimento Cauloniese” è nata a Caulonia, ma essa ha realizzato a Caulonia un’esigenza che è maturata altrove. I DS e la Sinistra Democratica non sono la stessa cosa, anche se quest’ultima sta facendo di tutto per farlo credere.
La Sinistra Democratica è uno strumento, neanche troppo raffinato, di esecuzione a livello locale di direttive che vengono dall’alto. Da altre circostanze, cui in questo momento preferisco non fare riferimento, si evince il ruolo strumentale e subalterno, puramente esecutivo della Sinistra Democratica.
I DS hanno coperto l’operazione “Rinascimento Cauloniese” per motivi interni alla vicenda politica di questo partito e per motivi elettorali. Essi hanno realizzato uno scambio: la copertura delle manovre del gruppo di potere, contro il loro impegno a far convergere un certo numero di voti su determinati candidati del centro-sinistra, in determinate tornate elettorali.
I DS hanno commesso un errore politico grave, a mio parere. Ma il giudizio sui DS è sempre un giudizio rigorosamente politico, perchè le loro scelte sono rigorosamente politiche. Le scelte e i comportamenti della Sinistra Democratica sono altra cosa. Intanto esse sono lo specchio di un’anomalia politica, quello che io ho altre volte chiamato il “caso Caulonia”.
Penso che tra la Sinistra Democratica e “l’anomalia Caulonia” o “il caso Caulonia” c’è un intreccio inscindibile, nel senso che l’uno è lo specchio dell’altro.
Con “Rinascimento Cauloniese” la classe politica locale si è abbassata ad essere strumento di altri progetti politici a lei estranei. La responsabilità dei DS, invece, è stata quella di essere entrati in un sistema di scambio di voti che snatura la sinistra, la rende irriconoscibile, indistinguibile. La sinistra è trasparenza, chiarezza, speranza di un mondo più pulito. Se non è questo, non ha ragione d’essere.
I DS aiutando “l’accordo”, di cui “Rinascimento Cauloniese” è viva carne, hanno aiutato una pratica politica che è passata pari pari sulla testa del paese: ad esso è stato tolto ogni potere decisionale nella scelta dei suoi amministratori locali.
Se questo è stato da sempre il disegno della Sinistra Democratica, per i DS è non era un vestito che poteva stare bene.
Il Sindaco Lia e tanti altri uomini e donne che si sono candidati in quella lista o che l’hanno semplicemente appoggiata, probabilmente, non voglio provocare la suscettibilità di nessuno, su queste implicazioni non avevano avuto modo di riflettere. Ai candidati è stata offerta l’opportunità di inserirsi nella gestione del potere e l’hanno colta. Non è questa la giusta e leggittima aspirazione di tutti coloro che si interessano da vicino della politica?
La vittoria di “Rinascimento Cauloniese” ha rappresentato un duro colpo al tessuto democratico di Caulonia che è stato costruito con l’impegno e con i sacrifici di migliaia di lavoratori e di una moltitudine di povera gente. Se questo processo andrà avanti, Caulonia, che è già un paese con una classe politica anomala, si allontanerà sempre più dalla normalità.
“ Rinascimento Cauloniese” è parte di un disegno complessivo che punta al conseguimento di una forte presa, da parte di alcuni uomini, sulla società di Caulonia per ampliare il pacchetto di voti su cui esercitare il controllo, per offrirli a quei rappresentanti dei partiti, a livello provinciale e regionale, che si mostrano interessati a contrattarli.
Un simile disegno è coerente con gl’interessi del nostro paese?
Ha a che fare con la cultura di una sinistra moderna?
Questo disegno prevede in questa fase la conquista della carica di Sindaco. L’attuale Sindaco, Lia, non è parte del gruppo più ristretto di potere.
Lia è stato pensato già dall’inizio come un Sindaco di transizione: transizione dal centro-sinistra al gruppo di potere più ristretto. Lia, Forza Italia, è stato utile per cacciare il Sindaco Frammartino. Fatta l’operazione, Lia potrebbe non servire più. Gli esponenti della sinistra dentro la maggioranza stanno facendo i loro conti: se possono vincere senza Lia, affronteranno la prossima campagna elettorale con una lista di centro-sinistra. In questo caso si rappresenteraano come i più autentici depositari dei valori tradizionali della sinistra: recupereranno le vecchie parole d’ordine e monteranno una campagna “di sinistra” per le elezioni regionali e comunali.
Se pensano che senza Lia non possono vincere, sotterreranno le parole d’ordine della sinistra e riscopriranno un linguaggio liberale.
Stanno riflettendo, ma l’orientamento che sembra stia per prevalere in questo momento è quello “di sinistra”.
Ci saranno probabilmente nella stessa giornata, nel 2005, le elezioni regionali e comunali e sarebbe difficile chiedere il voto per la sinistra alla Regione e per una lista civica simile a “Rinascimento Cauloniese”, per le comunali.
Da oltre sette anni il paese è stato messo a soqquadro per conquistare Caulonia.
Il nostro paese è sulla via del declino: centinaia di giovani devono emigrare per trovare lavoro, moltissima gente vive nell’indigenza, l’agrumicoltura non riesce a riprendersi, nè il turismo a decollare; i servizi sono sempre più precari. La popolazione avrebbe mille motivi seri per agitarsi. Invece, è stata messa a ferro e fuoco per cambiare Sindaco: nel 2000 per la sostituzione del Sindaco di sinistra con un Sindaco di centro-destra, alle prossime elezioni, con molta probabilità, per la sostituzione del Sindaco di centro-destra con un uomo del più ristretto gruppo di potere che oggi ha in mano il Comune. La prima fase dell’operazione è stata completata il 16 aprile 2000.
La maggiore difficoltà, per gli uomini di sinistra che avevano costruito “Rinascimento Cauloniese”, allora, consisteva nel convincere il popolo di sinistra a votare una lista con netta prevalenza della componente di centro-destra e contrastare una lista sostanzialmente di sinistra e con candidato a Sindaco un uomo di sinistra. E’ stato uno stravolgimento delle regole fondamentali della politica. Ci sono riusciti, ma la sinistra ne esce a pezzi, perché tutti sanno che l’operazione è stata ideata ed eseguita in primo luogo dalla sinistra e solo marginalmente dalla destra. La destra non paga un prezzo molto alto per questa operazione, perché si è inserita nel gioco del potere facendo fare i voltafaccia agli uomini del centro-sinistra. Il centro-destra ha il demerito di avere contribuito a dare vita ad un’Amministrazione che ha spinto il paese all’indietro, ma non ha fatto le brutture del centro-sinistra.
Dopo la lettera pubblicata da un quotidiano nell’estate passata, con cui un esponente di “Rinascimento Cauloniese”, attaccava la Giunta accusandola di incapacità, si è aperta una crisi dentro la maggioranza. A seguito della quale sono usciti dalla Giunta:
1. l’assessore Pierfrancesco Campisi (attuale commissario straordinario del locale club di Forza Italia), che si è dimesso in polemica con la gestione accentratrice ed autoritaria del Comune. Successivamente, nominato di nuovo assessore, non ha accettato la delega;
2. l’assessore Giulio Gangemi, di centro-destra, è stato estromesso dalla Giunta per punizione per essersi candidato, nonostante gli avvertimenti in senso contrario degli uomini del gruppo ristretto di potere, alle elezioni provinciali del 2002;
3. l’assessore Ilario Ienco, dimessosi con le stesse motivazioni indicate dall’assessore Campisi. Anche lui, nominato di nuovo assessore, non ha accettato la delega.
Le dimissioni spontanee di assessori dalla Giunta sono eventi eccezionali a Caulonia (si ricorda il caso dell’assessore Montagna). I consiglieri comunali aspirano ad entrare in Giunta, mai ad uscirne. Per puntellare la maggioranza che scricchiolava, gli uomini della sinistra si sono rivolti anche al consigliere Riccio, di minoranza, iscritto a Forza Italia, che ha sdegnosamente declinato l’invito e le relative offerte di governo e di sotto governo. Contemporaneamente si sono rivolti ad un altro consigliere della minoranza, legato alla tradizione socialista, che ha accettato l’invito ed è diventato assessore.
Ecco l’amaro spettacolo offerto, ecco, il messaggio devastante che la sinistra ha trasmesso al paese: da una parte gli uomini del centro-destra che lasciano spontaneamente la Giunta o che, per motivi di coerenza politica, invitati ad entrare, si rifiutano di farlo; dall’altra, una sinistra alla ricerca del primo consigliere della minoranza che trova, disposto a passare dalla parte della maggioranza.
La sinistra ha mercificato la politica a Caulonia.
Per ripararsi dall’inevitabile ondata di discredito di queste scelte inaccettabili si mettono in campo le solite furbizie. Una di queste è l’esibizione e lo sbandieramento dei tradizionali simboli della sinistra: le sue bandiere, i sui inni, il suo lessico, i suoi riti o l’esibizione delle firme e delle fotografie dei suoi esponenti. Un’altra furbizia è la mostra esasperata di un’improvvisa conversione alla linea dei DS da parte degli uomini dell’ex Sinistra Democratica.
Dopo le elezioni del 2000 gli ideatori di “Rinascimento Cauloniese” sono passati alla realizzazione della seconda fase del loro disegno: la sostituzione del Sindaco di Centro-Destra con un loro uomo. Per affrontare le elezioni del 2000 furono fondati circoli “culturali”, creati giornaletti “culturali”, organizzati convegni, scritte poesie. Non si è risparmiato alcuno sforzo per convincere il popolo di sinistra a votare il Sindaco di destra: non perché amassero la destra; amano la destra come amano la sinistra: in questo sono per davvero super partes.
Per conquistare il voto delle persone che sono fuori da questi meccanismi, escogiteranno mille marchingegni. La politica come spettacolo sarà la dominatrice di questa fase. Finora sono state esibite solo le firme e le fotografie di dirigenti DS; sono certo che saranno programmati comizi con esponenti nazionali dei DS e della Margherita. In queste moine una volta eravamo insuperabili. Questa bravura non ci ha impedito di finire come siamo finiti.
Nel 1982, facemmo fare comizi a Caulonia all’on.le Armando Cossutta ed all’on.le Alfredo Reichlin, a all’on.le Bassolino, ma non ci andò bene lo stesso.
La grande kermesse è già iniziata. Gli uomini di quella sinistra a Caulonia concepiscono la politica come una combinazione di manovre, di scelte originali, brillanti, clamorose, inaspettate. Sono un po’ dannunziani: la bellezza del gesto è quello che conta. Tutto il contrario di quello di cui, invece, ha bisogno il nostro paese.
Caulonia ha bisogno di una classe politica con una forte e robusta cultura moderna, una cultura giuridica,economica, scientifica, manageriale. Per governare bene un Comune ci vuole gente che sappia muoversi con agilità tra le problematiche dello sviluppo, capace di leggere e costruire bilanci, di pensare, interpretare elementari modelli di sviluppo, di programmare, progettare, gestire vecchi e nuovi servizi.
La vecchia Caulonia che si infervorava con la retorica, che si commuoveva con i piagnistei, i pietismi, il vittimismo non ha futuro. I bizantinismi, gl’intrighi, le faide, le vendette, i disegni totalizzanti possono fare solo del male. Le idee stravaganti, che ieri hanno assunto la forma di “Rinascimento Cauloniese” e che domani si ripresenteranno sotto le vesti più inaspettate faranno perdere al paese anni preziosi.

Caulonia, lì 29 agosto 2003


NICOLA FRAMMARTINO

Nel prossimo numero:
Caulonia un Comune schiacciato dalle tasse e sulla soglia del secondo dissesto


Allegato
Presentiamo un elenco non completo delle realizzazioni della precedente Amministrazione, nella speranza che i cittadini lo leggano e provino a confrontarlo con le realizzazione delle amminisreazion precedetni degli anni ‘90 delle quali la gente si ricorda solo l’infelice di idea di dichiarare il dissesto.
--- Approvazione del PRG con l’pposizione della Sinistra Dmocratica.Con l’pprovazione del Piano la classe politica di Caulonia ha perso un importante argomento propagandistico utilizzato per almeno trent’anni. Con il nuovo Piano Focà, per la prima volta è diventata uno dei principali assi di sviluppo del territorio. ?
--- Riordino degli uffici comunali.
--- Pagamento di 7 miliardi con fondi di bilancio per pagare i debiti del dissesto maledettamente dichiarato nel 1993, che farà sentire i suoi tragici effetti su Caulonia per altri 20 anni.
--- Riordino delle finanze comunali, completamente ignorate dalle due precedenti Amministrazioni.
--- Approvazione di una nuova pianta organica
--- Scelta di Caulonia come sede del Distretto Sanitario Nord.
--- Apertura del Centro Prelievi di Caulonia, ora chiusa per infingardaggine dell’attuale
--- Conservazione di due guardie mediche nel territorio del nostro Comune.
--- Istituzione del servizio sanitario “118” nel territorio del nostro Comune.
--- Realizzazione di un acquedotto che ha reso possibile, per la prima volta nella sua storia, la fornitura di acqua potabile agli abitanti di Caulonia Centro, 24 ore su 24 ore anche in estate.
--- Realizzazione della piazzetta S. Biagio.
--- Ristrutturazione di piazza Muncipio.
--- Ammpliamento dell’edificio scolastico di Caulonia Marina.
--- Ristrutturazione dell’edificio scolastico di Focà.
--- Ristrutturazione della sede dell’ex Pretura.
--- Presentazione dei progetti per gli LPU che hanno consentito a 40 giovani del nostro paese di lavorare da più di 4 anni. Mentre gl’ideatori di “Rinascimento Cauloniese” per carpire il voto a tanti giovani hanno promesso 101 giornate di lavoro per ogni disoccupato, ma se ne sono subito dimenticato. ristrutturato la sala del Consiglio Comunale.
----Informatizzazione degli uffici comunali.
----Predisposizione della gara per i marcia piedi di Caulonia Marina.
----Ristrutturazione dell’edificio scolastico di S. Nicola.
----Rifacimento della piazzetta Chiesa di S. Nicola.
----Realizzazione del parco giochi di S. Nicola.
----Prosecuzione delle opere di Bonifica del dissesto idrogeologico di Caulonia Centro. Si ricodi che non si sarebbero potuti ottenere i fianziamenti che tutti conoscono se nel 1980 l’Amministrazione Comunale del tempo non avesse dato l’incarico, impegnando una somma di 10 milioni di lire per iniziare gli studi. Poichè negli anni immediatamente successivi (a causa delle le alluvioni che si sono verificate in alcune regioni d’Italia) l’attenzione dei Governi verso le problematiche geologiche è notavolmente aumentata, il Comune di Caulonia, avendo gli studi già pronti, è riuscita ad ottenere consistenti finanziamenti. E’ stata l’opera più importante realizzata a Caulonia negli ultimi 50 anni.
--- Abbellimento del bivio della SS
--- Strada Provinciale.
--- Realizzazione del ponte di Vasì.
--- Realizzazione della prima villetta como volte superiori, un’altra bella villetta vicino alla prima.
--- E’ stato impedito che nelle vasche di Caulonia Marina si realizzasse il poliambulatorio che le Amministrazioni del 1990-1995 avevato decfiso fosse ubicato in quella vasca.
--- Realizzazione della prima edizione di Tarantella Power. Gli attuali amministratori pagherebbero non so che cosa che non fosse così. Il 20 agosto il corrispondente del TG3 presentando la manifestazione Tarantella Power ha detto, in presenza del consigliere provinciale Attilio Tucci, che la manifestazione è arrivata alla sua 5° edizione e che l’idea della manifestazione è stata del consigliere Tucci. Il consigliere Tucci, presente, non ha baattuto ciglio. Ma come si può cadere cos’ in basso! Gli ideatori e i costruttori di Rinascimento Cauloniese non hanno avuto una sola idea originale. A causa di questa circostanza soffrono terribilmente di un complesso d’inferiorità. Fino qua li capiamo. Non li comprendiamo più quando vanno oltre: si appropriano delle idee degli altri. Fanno come i bambini delle scuole: quando non hanno le idee per svolgere il tema, scopiazzano nel foglio del vicino di banco, poi consegnano il tema al maestro contenti e soddisfatti: che bella figura! E questi sarebbero i grandi politici che dovrebbero partare il paese fuori dalla crisi? Non mi pare. Una semplice osservazione: se questa è la quinta edizione, vuol dire che la prima si è svolta nel 1999. E nel 1999 il Comune non era governato dal consigliere Tucci, che allora non era nemmeno consigliere comunale. E poi chi non lo ricorda con il batticuore in piazza Mese perché non sapeva se riusciva a salire sul palco, la sera in cui c’era Bennato, per comparire un attimo accanto al Sindaco del tempo.
--- Ideazione del progetto “Alla ricerca delle nostre radici”.
--- Pubblicazione di “ITINERARI CAULO NIESI”, della quale sarebbe opportuna una ristampa.
--- Ottenimento di un finanziamento con la legge 216, centro di aggregazione con laboratorio linguistico e musicale realizzato negli anni ’97 e ’98.
--- Ottenimento di un finanziamento con la legge 285 per la realizzazione di un centro aggregativo-ricreativo a Focà.
--- Rafforzamento delle condotte idriche in tutte le frazioni. miglioramento di tutte le strade di tutte le frazioni.
--- Approvazione di un progetto del lungomare, poi accantonato dall’attuale Amministrazione.
--- Rinuncia ad aumentare l’indennità di carica del sindaco e degli assessori che, invece, gli attuali amministratori hanno più che raddoppiato (5.000.000 al mese per il sindaco e 2.300.000 al mese per gli assessori), portandole al massimo previsto dalla legge.
--- Realizzazione a Focà delle seguenti opere: ristrutturazione di tutte le strade interne, realizzazione di nuove strade, realizzazione di un campetto di bocce, rifacimento dell’illuminazione pubblica, realizzazione delle condotta idrica cimitero-Aguglia, rinnovo del collettore principale
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Caulonia li, 29 agosto 2003

Nicola Frammartino