E’
finita?
La
crisi politico-amministrativa al Comune di Caulonia precipita sempre più
rapidamente.
Già
nei giorni immediatamente successivi alle elezioni del 16 aprile 2000
s’era capito che il gruppo fondamentale dei vincitori di quella
competizione non era portatore di un progetto di crescita del paese.
Chi
aveva pensato e poi costruito “Rinascimento Cauloniese” si
era illuso che bastava mettere assieme un paio di migliaia di voti e il
gioco era fatto.
Invece, non era così, e non poteva essere: per governare
un paese difficile come Caulonia ci vuole molto di più e gli ideatori
di “Rinascimento Cauloniese” questo di più non l’avevano.
Dopo
gli esiti disastrosi di questa esperienza non mi pare che ora questa circostanza
possa essere negata.
Poiché
in questi due anni e mezzo la gestione del gruppo e dell’Amministrazione
Comunale è stata irresistibilmente influenzata da questo gruppo,
la gestione dell’Ente è stata segnata da quella cultura politica
inadeguata.
Piuttosto che preoccuparsi di governare bene il paese si sono abbandonati
agli attacchi contro la minoranza, si sono spremuti il cervello per come
gestire il Comune dando risposte alle richieste delle clientele: nomina
dei revisori dei conti, esecuzione delle somme di urgenza e di tutta la
fase dell’alluvione dei mesi di settembre-ottobre 2000, conferimenti
degl’incarichi ai professionisti.
Le
origini, le cause dell’attuale crisi attuale maggioranza stanno
in questo.
Come
se ciò non bastasse, dopo le elezioni provinciali del 26 maggio
u.s. gli uomini più forti di “Rinascimento Cauloniese”
chiedono l’azzeramento della Giunta.
L’impressione
più largamente diffusa è che l’azzeramento fosse un
marchingegno per estromettere dalla Giunta gli assessori che non avevano
sostenuto, alle ultime elezioni provinciali, il candidato indicato e sostenuto
dal gruppo fondamentale di “Rinascimento Cauloniese”. Quella
dell’azzeramento è stata una vicenda assurda: era stata pensata
per rafforzare gli uomini più forti della maggioranza, ma ha prodotto
un solo effetto: avvelenare fino all’inverosimile il clima all’interno
della maggioranza.
Si
è andati avanti così per alcuni mesi.
Alla
fine di settembre è stata aperta un’altra polemica inutile
quanto sbagliata.
Al
centro di essa c’era un documento arrogante che pretendeva di regolare,
dall’esterno, fin nelle più piccole minuzie, il funzionamento
del gruppo di maggioranza e della Giunta.
Il
Sindaco e gli uomini forti della maggioranza pretendevano la sua approvazione.
C’era
abbastanza per spingere i consiglieri e gli assessori, più inquieti
e insoddisfatti per l’estrema inconsistenza dell’azione amministrativa,
a ribellarsi.
Come
finirà?
E’ difficile dirlo con sicurezza: lo scioglimento del Consiglio
Comunale a questo punto appare la soluzione più sensata.
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