Commento
al manifesto del circolo |
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Dopo
le elezioni amministrative del 26 Maggio 2002, i cui risultati hanno lasciato
l'amaro in bocca a molti esponenti dell'attuale maggioranza del comune
di Caulonia, un piccolo commento alle tante "fumose affermazioni
pre-elettorali". |
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Commento
al manifesto del
Il manifesto riprende discorsi che si ascoltano a Caulonia da più di trentanni:
Questi discorsi, insopportabilmente noiosi, hanno la loro parte di responsabilità per lallontanamento di tanta gente dalla politica. Penso,
in ogni caso, che non si possa svolgere alcun esame critico del testo
sopra riportato senza che si dica una parola chiara sul soggetto che lo
ha firmato, il circolo culturale G. Salvemini. Il circolo culturale G. Salvemini è stato il luogo dove si sono riuniti, negli anni 1996-2000, gli esponenti di uno schieramento politico che andava da AN alla Sinistra Democratica per combattere lAmministrazione Comunale del tempo. Quel circolo culturale ha pubblicato un giornaletto altrettanto culturale in cui predominavano gli scritti polemici verso l'Amministrazione di allora. Il manifesto nelle prime righe si mantiene su una linea di assoluto distacco, poi il tono precipita rovinosamente. Vi si legge, infatti: Purtroppo si sono annidati negli angoli più bui e più bassi della società persone che approfittano del momento elettorale per dare libero sfogo alle proprie frustrazioni e al fiele che portano in corpo. Secondo
me un linguaggio simile non doveva mai entrare né nel dibattito
politico, né in quello culturale, perché non fa onore al
nostro paese. Speriamo di non doverlo riascoltare mai più. E giusto respingere sempre le calunnie. E da tutta una vita, però, che sento questi lamenti. Non se ne può più. Molti cittadini di Caulonia si pongono decine di domande inquietanti su questioni politiche importanti, senza riuscire a trovare risposte adeguate. Alla
gente è apparso incomprensibile laccanimento con cui è
stata combattuta da alcuni esponenti politici, lAmministrazione
Comunale che ha governato Caulonia negli anni 1996-2000. Essi erano i seguenti:
Nessuno riesce a indovinare i motivi per i quali quellAmministrazione è stata contrastata così rabbiosamente. Ma
cè di più: La Sinistra Democratica, continuando nella sua linea di fondo di impedire che a Caulonia si formassero, in piena autonomia, aggregazioni di destra e di sinistra, ha costruito una lista civica, Rinascimento Cauloniese, in cui cera la destra la sinistra ed il centro. Alla destra, che era la più riottosa ad aderire a questa operazione, è stata offerta la carica di Sindaco e di due assessori. Ha subito accettato, perché a Caulonia essa non ha avuto mai la forza di conquistare un seggio così alto. Come contropartita la Destra avrebbe dovuto lasciare nella gestione dellEnte tutto lo spazio possibile agli uomini del gruppo di potere e nelle successive elezioni (politiche del 2001 e provinciali del 2002) avrebbe dovuto far convergere un certo numero di voti sul candidato del centro-sinistra. Così è stato. In virtù di questa contro - partita nel negoziato sono entrati anche esponenti dei DS. Ora la Sinistra Democratica sente il peso enorme di cui si è gravata per questa operazione assurda e sta facendo di tutto per attutire le proprie responsabilità. Gli argomenti sono i più diversi: non ci sono i partiti, anche gli altri hanno presentato una lista trasversale etc... etc... La gente di Caulonia osserva giustamente che al centro di tutta loperazione, per la cui realizzazione la Sinistra Democratica ha infranto tutte, ma proprio tutte, le regole della buona politica, non ci sono i problemi del paese, ma calcoli sulle carriere politiche degli uomini del gruppo di potere: questo fa il Sindaco, quello il Consigliere Provinciale, quellaltro il Consigliere regionale; poi questo Sindaco lo sostituiamo con quellaltro ancora. Per fare incastrare tutti i pezzi hanno dovuto operare mille forzature, prima per vincere le elezioni e altrettante nella gestione del Comune. La
calunnia è sempre sbagliata ed ingiusta. Daccordo. Cè ancora di più: il Comune dopo le elezioni del 16 aprile del 2000 è irriconoscibile. Il gruppo più ristretto ne ha fatto uno strumento per estendere il domino sul paese in maniera incontrollata. Tre o quattro uomini, in poco tempo hanno gestito risorse pubbliche per decine di miliardi di lire, operando delle scelte assolutamente prive di buon senso.
Promesse
oggettivamente impossibili da mantenere. Cè un problema delle calunnie a Caulonia, ma non va posto così come è stato fatto nel manifesto. A Caulonia cè una parte della classe politica profondamente disistimata dal paese, e a buona ragione, perché la politica è stata ridotta ad un giochetto complicato ed incomprensibile per la gente, perché il paese viene amministrato in maniera arrogante e antidemocratica. A questa situazione il paese vuole reagire. La reazione del paese è, talvolta, politicamente qualificata; tal altra è primitiva. Cè nel paese un disagio che si taglia con il coltello, che essi hanno provocato. Chi infrange, come essi hanno fatto, così di frequente e con tanta impudenza, le regole che disciplinano la vita di una comunità, sono i responsabili del decadimento della vita politica e civile del paese. Le calunnie non servono per sconfiggere questo gruppo di potere, che è allorigine del degrado della vita politica di questo paese. Bisogna lottare con gli strumenti che ci offre la politica per scegliere uomini tanto forti, politicamente e moralmente, da non essere ricattabili nemmeno dai calunniatori. Si
ancora legge nel manifesto: Ma
via! Ci devessere un limite a tutto! E
ancora: Anchio
la penso così. La gente ha diritto di criticare gli uomini di potere, massimamente quando lo esercitano senza tollerare alcuna forma di controllo democratico.
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Caulonia li,i 20 Giugno 2002 |
Dott.
Nicola Frammartino |