ALTERNATIVA,
ANNO PRIMO
Dopo
avere raccolto freddo e umidità in riunioni gelate, tra l'inverno
e l'inizio primavera del 2005: dopo che ci ho creduto e ho speso la mia
persona e le mie forze; dopo che ho co-promosso, sostenuto e fagocitato
la formazione dell' "alternativa" e il candidato Sindaco.
Dopo che ho accettato rinunzie (prima), e qualche pesce in faccia da simpatizzanti
e cittadini (ultimamente), non posso esimermi, anzi mi corre l'obbligo,
da un pronunciamento e presa di posizione, non esclusa una mia eventuale
autocritica e ripensamento, visto l'andazzo incerto, confuso e scadente
che caratterizza il primo anniversario dell' "alternativa per Caulonia".
Andazzo confermato da un articolo del prof. Nicola Frammartino: da un
manifesto a firma progressisti; dall'ascolto dei malumori e dei mal di
pancia della base sociale, dei concittadini, ma anche di amici vicini
e sostenitori dell' "alternativa". Anzitutto voglio chiarire
che quando parlo dell' "alternativa" e di andazzo incerto, non
mi riferisco allo stretto ambito dell'amministrazione capeggiata dal sindaco,
e non voglio scaricare su di esso tutto il peso dell' " andazzo";
ma mi riferisco a tutto il movimento, con le componenti che lo hanno promosso,
gli assessori, i capigruppo e gli attivisti che stanno intorno. Mi sembra
noioso e gratuito elencare i problemi che rimangono irrisolti. Ma lo faccio
lo stesso. Demotivazione e scarsa resa del personale. Discariche a cielo
aperto. Centro ex AIAS in disfacimento. Palazzina occupata senza sbocco.
Strade rotte e dissestate. Rupe tarantino sospesa. Frazioni al degrado.
Assenza di cultura. Disgregazione sociale. Mancata riduzione dell'indennità.
L'aria nuova che tutti ci aspettavamo non c'è. Non c'è il
lavoro di squadra. Non c'è il nuovo afflato, caratterizzato anche
da momenti di spigliatezza e immaginazione al potere, come si diceva una
volta, portato avanti da un gruppo di giovani che avrebbero dovuto trasmettere
e infondere scosse di fiducia, positività, entusiasmo. Questo non
si coglie. Anzi sembra il contrario.
Con questo non voglio dire che l'ammucchiata post-rinascimento avrebbe
fatto, o avrebbe espresso, di meglio. Basti pensare al buon livello culturale
di questo Consiglio, o alle magre proposte e rivendicazioni dell'opposizione.
Intendiamoci. Qui nessuno vuole tornare indietro.
Allora ritengo che occorra una svolta profonda e strutturale della compagine
e del suo rapporto col movimento e col paese. In 3 parole direi: più
trasparenza, più collegialità, più democrazia.
Come
muoversi? CON LA
COSTRUZIONE SOCIALE DELL'ETICA PUBBLICA.
Convocare l'assemblea dei soci fondatori dell'alternativa:
gruppi dirigenti e militanti di base; quelli del mercato coperto, tanto
per intenderci. Da qui fare nascere un organismo permanente e rinnovabile
a scadenza, (comitato, coordinamento, o come si voglia); che sia da sprone
per il lavoro dell'amministrazione; da cinghia di trasmissione e massima
diffusione di notizie e informazioni; che porti le istanze della societa;
e valuti democraticamente le priorità e le politiche da attuare;
che convochi periodicamente l'assemblea plenaria; che si co-assuma le
responsabilita e di un nuovo corso e del nuovo "andazzo". Che
curi e gestisca continui momenti di coinvolgimento popolare.
Sono cosciente che la politica volontaria e gratuita come un tempo, oggi
non la si fa facilmente. Quindi a quei compiti anche tecnici di coordinamento,
convocazione di riunioni, chiamata e consultazione delle persone, dei
militanti, del popolo, venga predisposto una sorta di ufficio comunale
che chiamerei della "democrazia e della partecipazione", capeggiato
e coordinato da un assessore, o da altro soggetto nell'ambito dell'amministrazione.
(C'è già un assessorato preposto? Parliamone.) In tutto
questo il movimento deve avere parità di condizioni e di poteri,
perciò a quel soggetto coordinatore andrebbe affiancato, alla pari,
un soggetto espressione del movimento.
A grandi linee ho proposto questo nella prima riunione al comune dopo
la vittoria del 4 aprile; l'ho ripetuto nella riunione dei progressisti
del 23 maggio '05; l'ho ripetuto fino alla noia al gruppo laico morto
prima di nascere; l'ho ribadito in una missiva consegnata la scorsa estate
a tutti i rappresentanti delle componenti dell'alternativa.
Non ho gruppi organizzati o partiti alle mie spalle o al mio seguito.
Parlo a titolo personale e non ho la forza di convocare da solo dibattiti
e confronti su quello che sto proponendo. Faccio la mia proposta e sono
pronto a confrontarmi serenamente e scevro da riserve con chiunque; lavorerò,
se ci saranno le condizioni, per ravvivare il mortorio che mi ritrovo
intorno. Poi trarrò le mie conseguenze come ciascuno di noi farà
o ha già fatto.
Considero azzerate polemiche o contrapposizioni del passato; me ne scuso
se ve ne fosse bisogno.
Con affetto