Comitato Cittadino "Caulonia 2000"
Convegno sul tema: Caulonia, dal dissesto al risanamento e allo sviluppo

Intervento di Mauro Tuccio assessore ai lavori pubblici del comune di Caulonia
durante l'amministrazione guidata dal dott. Nicola Frammatino

 

Saluto

Non vi nascondo che fino a qualche giorno addietro, dover intervenire in un convegno pubblico era l’ultimo dei miei pensieri, certamente non per disinteresse ma semplicemente perché mi trovavo in una fase di rilassamento e di distensione dopo l’impegno degli ultimi anni e la riflessione fatta sul risultato delle consultazioni elettorali dell’aprile scorso.

Alcuni episodi degli ultimi tempi, il susseguirsi di alcune dichiarazioni nonché il ripetersi di una serie di manifesti fatti affiggere dall’Amministrazione Comunale in carica, mi hanno spinto ed invogliato a fare questo intervento in quanto a mio parere è  necessario e indispensabile fare alcuni chiarimenti su certe questioni che mi hanno trovato coinvolto nella carica che ho ricoperto molto modestamente nella passata legislatura e che riguardano in particolare alcune opere pubbliche in via di realizzazione e molto sentite e richieste dalla nostra cittadinanza.

Ho avuto l’impressione che sia in corso un tentativo che mira a generare molta confusione e tenta di demolire tutto quanto di buono sia stato realizzato o programmato dall’Amministrazione Frammartino in generale e nel settore dei lavori pubblici in particolare. Si vuol fare apparire come se l’Amministrazione passata  avesse operato con leggerezza, incompetenza, approssimazione, ma soprattutto utilizzando  bugie al posto dei finanziamenti.  Come se una congregazione di pazzi stesse portando al disastro il Comune di Caulonia e  solo grazie all’intervento dei saggi amministratori odierni,  alcuni pericoli  sono stati scongiurati.

La verità è che si vuole offuscare l’immagine di una buona amministrazione e tentare di coprire con la confusione e la disinformazione otto mesi di gestione della cosa pubblica durante i quali abbiamo assistito ad una forte battuta di arresto, dopo le promesse fatte nella campagna elettorale e delle quali non è stata onorata neanche una sola.  Dalla nostra parte parlano le opere realizzate sul territorio e non le chiacchiere, opere progettate, appaltate, realizzate e collaudate, si tratta di lavori di qualità che hanno lasciato il segno sul nostro territorio, mi riferisco al “ponte di Vasì, alla “villa comunale” alla “villetta presso il bivio per Caulonia Centro” nata sulle ceneri dei pioppi tagliati e di cui tanto si sono rammaricati alcuni nostri amici, alla “Piazza Municipio”, alla tanta funestata “piazza S. Biagio” che per miracolo questa estate è diventata una bellissima terrazza sul mare, e poi la Sala Consiliare “ il risanamento della rupe del Centro Storico, il restauro della Chiesa dell’Immacolata e il suo organo antico, la ristrutturazione dell’ex Pretura e le opere di urbanizzazione di via Judica, non ultimo l’acquedotto sull’Amusa  che ha risolto l’annoso problema della mancanza d’acqua nel Centro Storico a Candidati e Marano, resa potabile solo dopo “il miracolo operato dai nostri odierni amministratori”,  oltre ad una infinita serie di altre opere che non è il caso di elencare altrimenti faremmo tardi.

Tutto questo è stato realizzato e può essere ammirato girando per i nostri centri, le ditte sono state regolarmente pagate, nessuna di loro ha aperto un contenzioso con il Comune.

Ritengo che al contrario, i maggiori azionisti di questa Amministrazione di tutto questo non possono vantarsi, anzi, i “professori o i predicatori” che ogni giorno ci tengono lezione,  farebbero bene a guardare  in casa loro se così si può dire.

Certamente passeggiando con i loro familiari potranno dire: - sai questo bellissimo “parco di Ziia “ l’ho fatto realizzare io al posto di una bruttissima pineta secolare, e poi è costato così poco solo settecento milioni - , oppure passeggiando sul lungomare, potranno affermare: - mi ricordo che qui qualche anno addietro avevamo realizzato un muro a protezione del “lungomare” peccato che il mare se l’è portato via con tutte le altre opere realizzate sopra, però anche questo è costato poco,  solo un miliardo e un piccolo debito con  un istituto bancario perché non ci hanno voluto pagare una perizia che abbiamo voluto fare a tutti i costi -.  E ancora meglio, prendendo un gelato in Piazza Mese o per le vie del Centro Storico,  con orgoglio qualcuno potrà affermare: - guardate che bella pavimentazione! È’ uno stile molto ricercato il “fratturato Cauloniese” e ad ammirarla di notte che effetto,  con questa stupenda illuminazione, poi per il ciottolato abbiamo scelto la pietra più selezionata dell’Allaro, di tutto questo sapeste che bella relazione hanno fatto i collaudatori all’atto del collaudo!  Anche questa è costata pochissimo, poco meno di un miliardo, la sola cosa che ci ha rammaricato è stata solo il fatto che abbiamo fatto redigere ed approvato solo quattro perizie di variante.

E’ ovvio che con tutto questo bagaglio alle spalle possiamo stare tranquilli e ci sentiamo  garantiti quando questi cattedrati con molta modestia ci tengono quelle lezioni su come va gestita l’Amministrazione Comunale.

Vengo subito alla questione più importante che è l’oggetto del mio intervento di questa sera, e cioè quello di tentare di chiarire alcune cose che riguardano alcune opere pubbliche importanti programmate, impostate e portate quasi a definizione dalla amministrazione Frammartino, prima di lasciare il Comune.

Come primo argomento vorrei trattare  la questione che riguarda la realizzazione dei marciapiedi a Caulonia Marina in quanto era una delle opere portate ad uno stadio molto avanzato dall’Amministrazione precedente, in sostanza era già stata indetta la gara d’appalto e qualche giorno dopo le elezioni doveva essere aggiudicata l’asta pubblica, che come sapete non è mai stata aggiudicata perchè l’Amministrazione in carica ha deciso di annullare la stessa in quanto a loro dire “mancano i soldini”.

Io mi augurerei  che per tutte le altre opere che si aveva intenzione di realizzare mancassero i fondi come per questi lavori.

Per venire al nocciolo della questione vi informo che si tratta di un finanziamento ottenuto dalla Regione Calabria in funzione della legge n° 24 del 1987 e n° 31 del 1975 per una somma di L. 500 milioni e riguardava originariamente la realizzazione della strada Torre. Il contributo avveniva mediante mutuo assistito da contrarre con la Cassa DD.PP..

All’origine la rata veniva pagata in parte dalla Regione ed in parte dal Comune e,  successivamente con nota a parte, la Regione comunicava di farsi carico dell’intera rata. Tale contributo faceva parte del Programma Opere pubbliche della Regione Calabria e veniva assegnato al Comune di Caulonia con deliberazione del Consiglio Regionale n° 363 del 27/04/1999 e comunicato sia dalla Regione Calabria che dalla Cassa DD.PP. con note  del 10/05, del 20/05 e del 24/05/1999, quindi non si tratta di promesse  ma di delibere.

Considerato che la strada Torre era già stata realizzata con un precedente intervento, abbiamo affidato l’incarico ai professionisti per la redazione del progetto e richiesto la devoluzione del contributo per i marciapiedi di Marina che come ben sapete mancano o sono inagibili in gran parte della cittadina. La devoluzione è stata chiesta con delibera G.M. n° 259 del 12/10/1999 ed accolta dalla Regione con Decreto n° 718 del 17/11/99,  tra l’altro considerato che il Comune non ha utilizzato tale fondo, lo stesso decreto è stato rimodulato con successivo Decreto del 09/06/2000  con nota del 20/06/2000 altrimenti a quest’ora sarebbe risultato perso.

Come vedete i “soldini” ci sono e come, l’unica cosa che forse  manca ancora oggi è l’emissione del mutuo definito da parte della Cassa DD.PP., perché in otto mesi nessuno si è preso la briga di comunicare l’approvazione del progetto esecutivo alla stessa e di richiederlo;  tenete conto che il Consiglio della Cassa DD.PP. si riunisce almeno due volte al mese ed i tempi della stessa sono davvero sorprendenti in termini di risposta e di efficienza, in quanto utilizzano mezzi telematici.

In tutto questo tempo ai voglia di quante occasioni sprecate altro che mancanza dei “soldini”. Non voglio credere che qualcuno degli  Amministratori odierni pensa che i soldini si tengano in un  cassetto a portata di mano per l’occorrenza; l’erogazione delle somme avviene a gara esperita e solo dopo aver accertato e liquidato le somme necessarie per pagare uno stato di avanzamento, un esproprio o la parcella dei professionisti. La verità è che si è voluto mettere le mani al progetto e farlo modificare dai professionisti, perché a “qualcuno” non è piaciuto;  questo nel pieno rispetto delle regole democratiche tante volte enunciate a piena voce e nel rispetto della continuità amministrativa.

Alcune scelte operate dall’amministrazione precedente alla nostra,  non venivano pienamente condivise da noi,  come ad esempio la strada nella località Sgrongi o il nuovo acquedotto a servizio di S. Nicola;  non che quest’ultimo non fosse utile, ma certamente non prioritario rispetto alle contrade Candidati e Marano che non vedevano una goccia d’acqua da decenni. A S. Nicola, sebbene ridotto in malo modo,  l’acquedotto esisteva,  ma a nessuno di noi è saltato in mente di bloccare le gare e di modificare nemmeno di una virgola la volontà di un Consiglio Comunale che aveva deliberato in tal senso, questo per rispetto di un Organo eletto nel pieno rispetto delle regole democratiche.

Seconda questione, il lungomare.

Per quanto riguarda questa importantissima opera tanto voluta e desiderata da tutti i Cauloniesi, c’è da chiarire prima di tutto che l’intenzione nostra era quella di finanziare l’intervento non con un mutuo ordinario della Cassa DD.PP. come vanno diffondendo in giro, bensì con il contributo per lo sviluppo degli investimenti a carico del Ministero degli Interni.

Ci eravamo attivati con tutte le nostre forze per realizzare tale opera, affidando l’incarico ad un valente professionista dopo le vicissitudini del primo incarico che ci ha fatto perdere un po’ di tempo nella prima fase.  Parallelamente avevamo messo mano alla questione che riguardava l’ottenimento della Concessione Demaniale,  affidando il compito ad un altro professionista locale, che aveva immediatamente dato corso alle pratiche necessarie. Avevamo approvato il progetto preliminare, ricorderete l’interessante convegno tenuto all’Hotel Elios.

Qualche giorno prima delle elezioni era stato consegnato il progetto definitivo bruciando tutti i tempi e solo per rispetto della futura amministrazione, decidemmo di non portarlo in Giunta per l’approvazione,  data l’imminenza delle consultazioni elettorali. Si tratta di un prodotto di alta qualità che vi invito ad andare a vedere, sebbene già si lanciano messaggi per minare il valore del progetto, come la questione dell’impianto di desalinizzazione che dovrebbe costare miliardi al posto di qualche decina di milioni previste in progetto, considerando che serve per abbassare la salinità dell’acqua di quanto basta per annaffiare delle piante e non per usi  potabili.

Avevamo già ottenuto l’adesione di massima da parte della Cassa DD.PP., il mutuo andava contratto per le vie ordinarie, solo in fase di assegnazione definitiva andava perfezionata la questione per porre a carico del Ministero degli Interni le rate del mutuo.

Della questione avevamo incaricato un geometra che collaborava presso l’Ufficio Tecnico Comunale e che aveva avuto analoga esperienza presso il Comune di Locri che ha già utilizzato tale opportunità.

Tale fondo da notizie assunte doveva essere cospicuo in funzione del fatto che il Comune di Caulonia per svariati anni a causa del dissesto non aveva contratto mutui. La rata annuale risultava superiore ai 120 milioni annui che rapportato al tasso d’interesse molto basso in quel periodo, come a tutt’oggi, doveva rappresentare una somma abbastanza grossa.

Terza questione, Piazza Bottari.

Come ben sapete avevamo indetto un concorso di idee per la realizzazione di tale intervento; era un’esperienza più volte richiesta sia in Consiglio Comunale che fuori; un passaggio che avrebbe garantito di ottenere un prodotto di qualità scelto fra tanti progetti e tanti professionisti.

Si era stimato il costo in L. 800 milioni data l’importanza dell’opera, fatta eccezione per l’acquisizione dell’area che doveva avvenire molto probabilmente con una cessione bonaria gratuita da parte della ditta proprietaria a favore del Comune. Era stato indetto tale concorso con la delibera di G.C. n° 09 del 11/01/2000. La cosa ha destato molto interesse dato il numero di partecipanti;  abbiamo avuto adesioni anche da fuori nazione.

Era stato approntato tutto, compresa la nomina della commissione giudicatrice,  gli elaborati sono giacenti in Comune da prima delle elezioni, ma nulla di fatto. Ci vengono mosse accuse di non aver previsto le somme occorrenti per lo svolgimento della gara e la liquidazione dei gettoni di presenza ai membri della commissione, come se si trattasse di centinaia di milioni e non di appena una decina di milioni. Tra l’altro, voglio sperare sia stata una svista da parte loro, ma nella delibera che ho citato in precedenza, era stato incaricato il Responsabile dell’area Tecnica all’assunzione dell’impegno di spesa per le somme necessarie, impegno che in effetti è stato fatto, tanto è che sono state liquidate tutte le spese inerenti la fornitura dei materiali messi a disposizione dei professionisti che ne hanno fatto richiesta, come  CD per la cartografia, fotografie, e altra documentazione.

Il problema molto probabilmente è che per garantire maggiore trasparenza,  la commissione giudicatrice  formata da noi  in maggioranza da tecnici e non da politici,  non va a genio a qualcuno di loro perché c’è poca possibilità di manovra.

Veniamo adesso alla questione che riguarda la realizzazione di un edificio per infrastrutture scolastiche  che doveva sorgere in quell’area libera tra la pretura e il palazzo sede del 118 su via Judica.

Per il finanziamento dell’opera era stato ottenuto un contributo di L. 350 milioni da parte della Regione  ai sensi della Legge Regionale n° 12 del 1997, in più venivano utilizzati i fondi giacenti del vecchio mutuo che riguardava la realizzazione dell’edificio polivalente mai realizzato, per una somma rimanente di L. 485 .660.000 per la quale era stata fatta richiesta di devoluzione del mutuo.

In merito a tutto questo era stato dato incarico a dei professionisti per la redazione del progetto che era stato regolarmente redatto per una spesa complessiva di L. 835.660.000, ed era stata acquisita l’adesione di massima da parte della Cassa DD.PP. per entrambi i mutui. Per perfezionare la devoluzione doveva essere restituita la somma di L. 33.902.693 entro il 30/06/2000, somme che a loro volta venivano restituite al Comune successivamente con l’erogazione del mutuo. La stessa operazione era stata fatta per l’acquisto della spazzatrice.

Tale somma era stata da noi accantonata nella redazione del Bilancio preventivo 2000, non risulta però che tutto questo sia stato fatto, il problema è che dopo la data del 30 giugno il Comune deve pagare per interessi la somma di L. 8.122 al giorno. Pare che dopo tutto questo lavoro e dopo una volontà precisa del precedente  Consiglio Comunale presa all’unanimità, i nostri Amministratori hanno deciso di non realizzare più l’opera,  in attesa di realizzare un grosso edificio scolastico,  non si sa in quale anno e con quali soldi.  Intanto noi tutti soffriamo della mancanza di una sala per organizzare delle manifestazioni, nonché della mancanza assoluta di servizi  per le scuole come laboratori di lingue ecc. che erano stati previsti in tale progetto.

Ecco come si sprecano i soldi dei cittadini e come si porta il Comune al dissesto.

Il Comune dovrà in futuro pagare le parcelle ai professionisti senza che l’opera venga mai realizzata.

Di queste esperienze ne abbiamo fatte fin troppe, per ultima la sentenza a favore di un noto professionista per la somma di oltre 200 milioni di lire  gran parte dei quali per opere mai realizzate che  vi si rizzerebbero i capelli solo a sentirle nominare.

Non la faccio lunga, perché è ora di passare la parola agli altri relatori,  spero di essere stato chiaro ed esauriente in questa mia relazione.  La cosa che più mi preme è quella di invitarvi a vigilare costantemente sull’evolversi di queste questioni e fare fallire questi tentativi di affossare tutto, per poi potersi elevare come i salvatori della patria e prendersi tutti i meriti in futuro se queste opere saranno realizzate.

Badate che questa situazione di stasi non è da imputarsi alla mancanza di perfezione nelle pratiche, ma al fatto che l’attività svolta dall’Amministrazione da noi presieduta, contrasta fortemente con la gestione di esercitare il  potere secondo i loro orientamenti.

Per esempio una delle cose che  più gli crea fastidio è il fatto che per queste opere non è più possibile affidare gli incarichi ai professionisti come invece  avrebbero voluto e secondo il loro stile, come  per la questione dei Revisori dei Conti, o per le assunzioni di 70 operai nella stessa giornata e per via telefonica da casa di qualcuno, o per la gestione di quasi 400 milioni di somme urgenti durante il periodo dell’alluvione. 

Altro che  secondo dissesto! E’ di queste cose che si dovrebbe parlare nei convegni.

Chiudo ribadendo che la documentazione in nostro possesso è a disposizione di tutti coloro che desiderino consultarla e vi ringrazio per l’attenzione che mi avete dedicato