TARANTELLA
POWER
Una bellissima idea ed una straordinaria
iniziativa per il paese, fino a quando non è passata nelle mani
di “bambini” che stanno litigando per decidere chi deve
giocare più a lungo col giocattolo, senza rendersi conto che
il giocattolo l’hanno già rotto.
…
COME VOLEVASI DIMOSTRARE…
l’amministrazione
comunale non ha potuto procedere secondo i piani imposti ed annunciati
dalla sua componente più forte ed influente. Secondo
questi piani, quest’anno, il Comune di Caulonia avrebbe dovuto:
• Licenziare, con un taglio netto, “TARANTELLA POWER”
e l’associazione ARPA che l’ha concepita, sviluppata e
radicata tra i principali appuntamenti estivi nell’orizzonte
nazionale;
• Affidare tutto il patrimonio “materiale e culturale”
ad una neonata associazione privata, la Università Delle Arti
Performative –onlus-;
• il tutto senza un motivo serio o apparente, anzi in presenza
di una delibera (di encomio) della giunta comunale, con la quale,
ad aprile scorso la stessa ARPA era stata incaricata anche per l’edizione
2004 di organizzare “Tarantella Power”, proprio alla luce
dei risultati eccellenti che la rassegna aveva conquistato negli anni
precedenti, a partire da quel bellissimo esordio del 1999.
Ottimi ed eccellenti risultati, che, tra l’altro, avevano determinato
l’attenzione (e anche le maggiorate sovvenzioni) degli enti
superiori quali ad esempio la sensibile Amministrazione Provinciale.
Ma ad un certo momento sono arrivate le novità accennate sopra,
e cioè che:
L’ARPA
DOVEVA ANDARSENE DA CAULONIA.
Senonchè nel paese si e’ aperto un dibattito preoccupato,
non solo sul merito delle scelte, ma anche, sui metodi usati dall’Amministrazione
Comunale, che si trovava nello stallo di non scegliere se confermare
la propria delibera o fare marcia indietro e assecondare i “superiori
nuovi ordini “
Agli inizi di luglio, in un consiglio comunale aperto (richiesto
oltre che dal sottoscritto anche dai consiglieri dell’opposizione
Basile, Commisso, Frammartino Ienco e Riccio) la stragrande maggioranza
(alias la totalità) dei cittadini e dei consiglieri intervenuti
si è espressa per il mantenimento dell’incarico all’ARPA.
Ma non c‘è stato nulla da fare, neanche stavolta.
Infatti, quella parte della maggioranza che non amava l’ARPA,
ha posto la questione in maniera sbrigativa e senza tanti diplomatismi:
ho
fatto tutto io e decido tutto io
UN
ALTRO PASTICCIACCIO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Infatti: alla fine la giunta comunale -evidentemente per i
timori delle conseguenze legali- ha ritenuto di non poter fare indietro
tutta e revocare l’incarico già deliberato per “Tarantella
Power” e ha risolto la questione nel peggiore dei modi: due manifestazioni
di Tarantella, la “vecchia e la nuova”, ma non facendo “coabitare”
le due iniziative, cioè condividendo spazi e risorse, bensì
spendendo un sacco di soldi in più del bilancio comunale, anzi
attingendo dal fondo di riserva straordinario (che dovrebbe servire
per le emergenze…).
Che messaggio devastante scende al paese dai Palazzi del potere locale!
Perché questa scelta stupida? Perché? .
Nel 1999, la prima edizione del festival “Tarantella Power”,
è costata al nostro Comune 18 milioni delle vecchie lire. Le
due manifestazioni di quest’anno costeranno complessivamente più
di 180/200 milioni di vecchie lire. Una bella differenza!
Certo la manifestazione è cresciuta in questi anni e doveva crescere
ancora. Ma una tale lievitazione dei costi, nella proporzione di 1 a
10, non trova nessuna giustificazione, se non nella “volontà
di potenza” di chi vuole vincere, senza preoccuparsi di convincere.
Evidenziando l’impazzimento che, presso di noi, la politica ha
subito negli ultimi anni.
Ieri Caulonia ha manifestato un autentico spontaneo tripudio a Tarantella
Power, e si spera che altrettanto successo arrida all’altra tarantella:
con i tanti soldi investiti, gli spettacoli e le iniziative di entrambe
le organizzazioni saranno belli ed apprezzabili.
ma il punto non è questo.
• il punto è che il successo dell’una verrà
utilizzato contro l’altra, e Caulonia non ha proprio bisogno di
questo…
• il punto è che alla base di questa crescita smisurata
dei costi non c’è nulla di ragionevole, anche rispetto
alla non florida situazione finanziaria del comune…
• il punto è che invece di ottimizzare l’esistente
si preferisca sostituirlo…
• Invece di clonare e duplicare le iniziative, decuplicando i
costi, un’amministrazione seria avrebbe investito un po’
di soldi in quel minimo di servizi (bagni pubblici ecc.) indispensabili
ad un paese (civile) che ospita migliaia di persone...
• il punto è che chi governa Caulonia, sdoppiando la tarantella
in due, ha vinto, forse. ma, di sicuro, non ha convinto.
Rispetto a questo modus operandi si intende esprimere.
l’AMORE per Caulonia e LO SDEGNO per chi così l’amministra
PER DIRLA CON DANILO GATTO E CON LA SUA ASSOCIAZIONE ARPA, VERSO LA
QUALE CAULONIA HA UN DEBITO DI RICONOSCENZA CHE VORRÀ E SAPRÀ
ONORARE.