LE RAGIONI DEI CITTADINI DI CAMPOLI E DI S. NICOLA
Il 1° luglio u.s. si è svolta, nella villa Comunale di Caulonia
Marina, una riunione aperta del Consiglio Comunale con un solo punto
all’o.d.g.: Nuova organizzazione del servizio e chiusura degli
uffici postali di Campoli e S. Nicola di Caulonia.
E’ stata un riunione curiosa ed inconsueta: i consiglieri comunali
che si sono recati nel posto stabilito, hanno avuto un’amara sorpresa:
di loro si erano dimenticati sia il Presidente del Consiglio Comunale
che il Sindaco. Infatti, per i consiglieri non c’erano nemmeno
i posti a sedere.
La Presidenza, formata da alcuni Sindaci del comprensorio e da due consiglieri
provinciali, il dott. Muscolo ed il dott. Tucci, era stata collocata
su una piattaforma rialzata per metterla bene in mostra; per i consiglieri
comunali nemmeno semplici posti a sedere. Non è stato fatto l’appello,
anche perché era difficile farlo, essendo i consiglieri sistemati
chissà dove. Alla fine è stato approvato un documento,
preparato non si sa da chi; ma non è stato approvato dal Consiglio,
ma da tutti i presenti. Il Consiglio, nonostante fosse stato convocato
proprio per questo, non ha approvato nulla, perché era inesistente.
Un pasticcio simile non si era mai visto.
E hanno avuto il coraggio di chiamarlo Consiglio Comunale.
Eppure i consiglieri, sono stati trattati come la scopa di casa, che
si mette dietro la porta più vecchia e meno esposta a sguardi
indiscreti. Una volta anche a Caulonia gli eletti del popolo erano trattati
con un certo riguardo, almeno nei Consigli Comunali. Ora è cambiato
tutto: contano solo i notabili. Gli eletti del popolo possono benissimo
andare a farla nel paese che non si dice.
Una volta si diceva, negli ambienti della Sinistra, che la Destra non
aveva un rispetto delle regole democratiche.
L’amara sorpresa di molti è che mai come in questo momento,
in cui l’egemonia del centro-sinistra è indiscutibile,
le regole democratiche, per la cui affermazione hanno lottato a Caulonia
intere generazioni di militanti dei partiti della Sinistra, a partire
dall’immediato secondo Dopoguerra, vengono sistematicamente cancellate.
La Sinistra che affossa la Democrazia! Non fa ben sperare a Caulonia.
Se dal punto di vista del rispetto delle regole democratiche quell’incontro
(non saprei come altro chiamarlo) è stato un grande fiasco, sulla
sua efficacia nella lotta contro la chiusura degli uffici postali di
Campoli e di S. Nicola c’è molto da dire.
Perché un o.d.g. così ambiguo? Sembra quasi che non si
sia voluto far dispiacere all’Amministrazione delle Poste. Perché non
dire chiaramente già nell’od.g. che i cittadini e gli eletti
vengono convocati per iniziare una lotta contro la chiusura degli uffici
postali di Campoli e S. Nicola?
Leggendo l’o.d.g. si ricava, invece, l’impressione inquietante
che non si abbia alcuna intenzione di opporsi, come riteniamo sia necessario
fare, contro la chiusura degli uffici postali di Campoli e S. Nicola.
Si è incominciato con il piede sbagliato.
Non solo questo, ma da tanti altri indizi si è ricavata la netta
sensazione che non si è trattato di una manifestazione per opporsi
ad una grave ingiustizia consumata in primo luogo contro i cittadini
Campoli e S. Nicola, ma di una passerella: con cui si è voluto
far vedere ai cittadini di Campoli e S. Nicola che ci chi pensa a loro.
Con queste idee non si andrà molto lontano.
Ad Ursini hanno chiuso l’ufficio postale due anni fa. Anche allora
si è fatta una riunione del Consiglio Comunale, quella volta
più dignitosa, ma non è servita a nulla.
C’è il rischio che la stessa cosa possa accadere con gli
uffici postali di Campoli e S. Nicola, se non si cambia strada. Cambiare
strada significa smetterla con le passerelle che non sono organizzate
certo per risolvere i problemi della gente, significa iniziare una lotta
democratica, ma dura e tenace, che continui fino al conseguimento degli
obiettivi. Se non si farà questo la probabilità che gli
uffici postali di Campoli e San Nicola rimangono aperti è praticamente
pari a zero.
La loro chiusura rappresenterebbe un colpo micidiale non solo alle popolazioni
di queste due comunità, che vantano una lunga tradizione, ma
a tutta Caulonia. Perciò è tutta Caulonia che deve opporsi
alla loro chiusura. In questo momento il compito della classe politica
di Caulonia è di unificare il paese e guidarlo in una lotta vera,
non finta come si è fatto altre volte, per la difesa degli uffici
postali di Campoli e San Nicola.
Se la riunione del Consiglio del 1° luglio non sarà seguita da ferme di
lotte dure, essa potrà tradursi addirittura in un danno per i cittadini
di Campoli e San Nicola, perché l’Amministrazione delle Poste si
convincerà che a Caulonia non si è capaci di andare oltre le chiacchiere,
oltre le parole, oltre i comizi per cui essa, l’Amministrazione delle Poste,
può fare i suoi comodi. Solo una lotta democratica, ma dura, potrà piegare
l’Amministrazione delle Poste ed il Governo a rivedere le scelte fatte
contro gli interessi dei cittadini di Campoli e di S. Nicola.
A Montecorvino oltre un mese fa, la gente è scesa in piazza e ha bloccato
la ferrovia, tenendo divisa in due l’Italia per tre giorni. Non era una
folla immensa come si può pensare, ma solo poche centinaia di cittadini.
Essi da soli hanno piegato lo Stato. Se non si scende su quel terreno né l’Amministrazione
delle Poste né il Governo sentiranno le ragioni dei cittadini di Campoli
e di San Nicola.
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