CAULONIA UNA PATTUMIERA?
07-07-04
A Caulonia, in contrada Vasì, dovrebbe sorgere un “impianto
per il trattamento di beni durevoli e rifiuti ingombranti e per il recupero
di plastiche e materiali, e per lo smaltimento, recupero e rigenerazione
di imballaggi e plastiche usati con produzione di manufatti[…]
presentata dalla ditta Sistema Ambiente”
Così recita il Decreto n. 6249 del 13 maggio 2004 pubblicato
il 24-06-2004 sul Supplemento Straordinario n.1 al B.U. della Regione
Calabria. Il decreto ha preso di sorpresa i cittadini e le forze politiche
di Caulonia, che non erano informate della vicenda.
Il decreto parla chiaramente di “residui pericolosi” e
di “emissioni
di polveri e odori nell’atmosfera”, anche se ovviamente
spiega che i residui saranno opportunamente trattati e le emissioni
saranno abbattute tramite filtrazione. Ma il timore nel paese è forte.
Verso questi tipi di attività prevale la diffidenza e spesso
a ragione.
A Vasì si è già costituito un comitato per evitare
che l’impianto venga costruito. Il timore degli abitanti del luogo è per
gli effetti che le emissioni potrebbero avere sulla salute. Inoltre
Caulonia, essendo un luogo che deve necessariamente puntare sul turismo
come modello di sviluppo, non si può prestare a questo tipo di
interventi.
In un incontro pubblico tenuto il 6 luglio nella sala del Consiglio
Comunale, a Caulonia Superiore, e organizzato dai Democratici di Sinistra,
il Sindaco ha dato qualche prima indicazione su quello che sta accadendo,
ma è stato duramente attaccato dalla Segretaria dei DS, Lilliana
Frascà.
Le accuse al Sindaco sono di inefficienza amministrativa, perché il
fatto che si stesse per costruire un impianto del genere a Caulonia
e che l’Amministrazione Comunale ne venga informata quando l’iter è già così avanzato
dimostra la mancanza di attenzione della Giunta.
Nel tentativo di creare la più ampia unità possibile contro
un progetto che, si dice, potrebbe creare danni ambientali e alla salute
delle persone, i DS hanno invitato all’incontro una serie di personalità politiche,
religiose e della società civile.
Delle forze politiche, oltre agli organizzatori, al Sindaco e ad alcuni
esponenti dell’Amministrazione, era presente solo Rifondazione
Comunista che ha dichiarato la propria disponibilità, una volta
che sarà concretamente accertato che l’impianto potrà essere
nocivo, a fare una battaglia congiunta per impedirne la costruzione,
insieme a tutti quelli che si vogliono opporre e sostenendo il Comitato
di Vasì. Nei prossimi giorni si terrà un Consiglio Comunale
aperto per discutere della spinosa questione.
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