Ai sigg. Consiglieri di Caulonia
ASSOCIAZIONE ARPA

Ai sigg. Consiglieri di Caulonia.

La manifestazione Tarantella Power è nata nel 1999 su iniziativa dell’Associazione ARPA, che ha incontrato nel Comune di Caulonia un attento interlocutore che ha contribuito fattivamente alla riuscita dell’iniziativa.
Tarantella Power è infatti un progetto culturale che, partendo dalla musica e della danza tradizionale, si propone di valorizzare l’intero patrimonio culturale della Calabria e del Meridione d’Italia. Infatti l’asse portante della manifestazione sono stati i corsi: durante le 5 edizioni precedenti, un totale di circa 400 allievi ha partecipato alle lezioni di tarantella, organetto, tamburello, chitarra battente, canto, lira, zampogna, pipita, costruzione delle ance, etnofotografia, oltre ai vari seminari specifici tenuti ogni anno. Grazie all’alta qualità delle docenze, di cui fanno testo i riscontri scritti ed anonimi richiesti agli allievi a fine corso (allo scopo di migliorare sempre di più l’offerta didattica ed organizzativa), l’ARPA è diventato un interlocutore autorevole dell’Università di Milano “Bicocca”, dell’Università di Palermo, del Conservatorio di Padova, dello IALS, dell’Istituto Ernesto De Martino di Firenze, con i quali enti sono state sviluppate collaborazioni e progetti comuni. I corsisti sono diventati il migliore veicolo pubblicitario per Caulonia, che non solo sono ritornate per due o più anni di seguito, ma hanno portato la pubblicità del festival in luoghi dove noi non saremmo potuti arrivare. Inoltre i corsisti, insieme all’ARPA, hanno costituito una rete che durante tutto l’anno continuava a promuovere la cultura della Tarantella attraverso incontri, seminari e feste svolte mensilmente in tutta Italia. I frutti di questo lavoro si possono rintracciare anche nelle numerose tesi di laurea che diversi corsisti hanno poi voluto realizzare in Calabria.
La presenza dei corsisti, unita a quella degli appassionati che già da qualche anno scelgono Caulonia come meta di un turismo culturale, ha animato le piazze del paese durante l’intera settimana del festival, rappresentando, insieme alla qualificata proposta artistica e musicale, l’elemento di successo dell’iniziativa. Ciò ha fatto sì che non fosse più necessaria la presenza di nomi di grande richiamo, indispensabile in una fase di avviamento, rendendo possibili proposte innovative e magari meno conosciute, ma di grande livello artistico e culturale. Tutto ciò solo grazie all’affermarsi del nome Tarantella Power quale vero e proprio marchio di qualità. A dimostrazione di ciò si tenga presente il tipo di pubblicità effettuato nel 2003, che pur non specificando il dettaglio delle serate, ha riscontrato il maggior successo dei cinque anni come presenza di pubblico.
Piazza Mese gremita ogni sera, con file chilometriche di automobili lungo la strada, e il tutto esaurito di ristoranti, alberghi e campeggi del posto, ne sono la inconfutabile testimonianza.
Il festival ha rappresentato dunque, oltre che un’originale proposta culturale, anche un volano economico di non poco conto, che anzi avrebbe potuto dare frutti migliori se in questi anni si fosse sviluppata meglio la capacità ricettiva ed i servizi al turismo. Questo però non era compito nostro, che riteniamo di aver portato il festival al massimo di espansione sopportabile per una ambiente che, se non adeguatamente preparato, correrebbe il rischio di snaturarsi e di perdere quelle caratteristiche che ne hanno decretato il successo. Per noi che ci occupiamo di cultura tradizionale e di rispetto del territorio, è normale porsi un problema di questo tipo, rispetto al quale avremmo visto con favore, e per quanto nelle nostre possibilità abbiamo anche cercato di suscitare, iniziative ed interlocutori locali che andassero in tale direzione.

In questo senso la manifestazione si è scontrata in questi anni con le seguenti priorità, puntualmente segnalate all’interlocutore che con più attivismo si è impegnato in questi anni al nostro fianco:
1. Standard troppo disomogeneo delle strutture abitative offerte a turisti e corsisti
2. Insufficienza delle strutture esistenti o della capacità di attivare risorse locali nell’ambito della ristorazione
3. Assenza di servizi igienici pubblici adeguati
4. Mancanza di un sistema di parcheggi adeguato alla crescita delle presenze, o di un idoneo servizio-navetta, che ha creato notevoli disagi, nonostante la buona volontà e disponibilità degli operatori del traffico.

Ma in ogni caso, ciò che ha costituito un limite pesantissimo nella possibilità di programmare per tempo gli eventi, le produzioni editoriali e artistiche specifiche del festival, nonché una pubblicità più mirata a livello nazionale, è stata l’ASSOLUTA INCERTEZZA E PRECARIETA’ nell’assegnazione dei finanziamenti.
Infatti, nonostante la puntualità nella presentazione delle domande secondo i termini di legge, e nonostante le prescrizioni in esse previste per la formulazione delle risposte, di fatto l’ARPA ha sempre dovuto lavorare esclusivamente sulla base della parola e degli impegni presi a livello politico per la copertura finanziaria del festival. In altre parole, l’ARPA ha realizzato tutte le edizioni di Tarantella Power senza le necessarie delibere dei vari enti, il che nel corso degli anni ha comportato diversi disagi, sia per quanto riguarda la possibilità di programmare, sia per gli scompensi che si sono più volte verificati.
L’edizione del 2003 ha visto infatti un finanziamento di soli 42.000 euro (senza alcun contributo dell’Amministrazione Comunale), a fronte di un bilancio preventivo di circa 70.000 euro. Posto che il festival ha prodotto attività che hanno introitato circa 12.000 euro, è rimasto uno sbilancio di circa 16.000 euro che l’ARPA ha dovuto coprire interamente con fondi propri. A tutt’oggi, nel mentre viene paventato un nostro licenziamento per “scarso rendimento”, nessuno, in particolare tra coloro che più direttamente si sono occupati del reperimento dei fondi, si è sentito in dovere di darci una risposta alle numerose sollecitazioni avanzate in tal senso, dal momento che l’ARPA non si è mai sognata di avventurarsi in spese avventate, in quanto il bilancio preventivo del festival è stato sempre costruito su indicazione e in continuo collegamento con i referenti dell’Amministrazione Comunale.
A questo punto dobbiamo elencare i motivi che, nel corso di una riunione con la Maggioranza, sono stati addotti a nostro sfavore e a giustificazione di una esclusione che a tutt’oggi non ci è stata ancora ufficializzata, nonostante il sito internet dell’Università delle Arti Performative faccia capire il contrario:
1. Era necessario sganciare il festival dalla politica, al fine di evitare personalizzazioni e strumentalizzazioni;
2. La Provincia, sulla base del prossimo statuto, non avrebbe finanziato associazioni con sede legale fuori provincia; da qui la necessità di costituirne una nuova in Caulonia; 3. Il festival non sarebbe cresciuto, anzi erano evidenti dei segnali di crisi; 4. L’ARPA aveva delle difficoltà interne e una “stanchezza creativa”;
5. L’ARPA aveva una visione troppo limitata sulle prospettive;
6. C’è stata mancanza di oculatezza nella gestione delle risorse;
7. L’ARPA non ha accettato di confrontarsi con altri soggetti operanti in questo campo, rifiutando preziose collaborazioni.

Di fronte a tali motivazioni noi ci rivolgiamo alla vostra intelligenza, chiedendovi di giudicare se il lavoro da noi svolto finora ha impedito la crescita di Tarantella Power.
Abbiamo però il dovere di ribadire, poiché viene messa in discussione la nostra capacità se non la nostra onestà, che tutte le rendicontazioni sono state sempre approvate da Comune, Provincia e Regione: in esse si troverà che, rispetto al bilancio di partenza, sono sempre state realizzate delle opportune economie, e che il costo complessivo del festival è nettamente inferiore a manifestazioni simili che si svolgono anche in Calabria.
Quanto al confronto, i soci dell’ARPA è dal 1981 (millenovecentottantuno) che partecipano a festival, progetti, scambi culturali in tutto il mondo ed al massimo livello: la limitatezza di prospettive è di chi, non essendo giustamente del settore, pensa che in Italia ci sia un solo, sia pur autorevole, artista con il quale poter dialogare.

Siamo estremamente rammaricati per le modalità che hanno portato a tale situazione di crisi: mesi di defatiganti trattative e di operazioni condotte a nostra insaputa, ma pensiamo anche all’insaputa della comunità cauloniese e dei suoi rappresentanti, hanno generato comunque dei danni che per quanto ci è possibile faremo di tutto per limitare.
Noi riteniamo di essere sempre stati corretti e rispettosi, e per questo confidiamo in una risposta altrettanto chiara da parte del Consiglio Comunale.
Tuttavia, se Cod. Assemblea riterrà che il rapporto di fiducia consolidato in questi anni sia venuto meno, oppure che esistano sul territorio delle strutture con un’esperienza e una capacità maggiore della nostra, ARPA si dovrà ritenere esonerata dal rapporto di esclusiva mantenuto in questi anni riguardo al festival, e si riterrà libera di valutare altre proposte che in questi anni abbiamo sempre ricevuto, ma finora trascurato.

 

Caulonia li, 06 luglio 2004

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