CAULONIA: AMMINISTRAZIONE COMUNALE SOTTO ACCUSA
L’opposizione all’Amministrazione
Lia rialza la voce e riaccende la polemica politica.
Dopo
le recenti accuse mosse dal Circolo Ilario Macrì di Rifondazione
Comunista, che ha accusato l’Amministrazione di boicottarne le
iniziative, ora tocca ai consiglieri comunali d’opposizione scagliarsi
contro la maggioranza con un manifesto pubblico firmato da Nicola Frammartino,
Francesco Commisso, Giovanni Riccio e da Ilario Basile. Quest’ultimo è stato
eletto nelle fila di Rinascimento Cauloniese, il gruppo che ha vinto
le elezioni e che ha subìto importanti menomazioni, ma in seguito
a roventi polemiche ha deciso di lasciare la maggioranza e di sedersi
tra i banchi dell’opposizione.
In
un Consiglio Comunale aperto (il primo e finora l’ultimo convocato
da questa maggioranza) il Consigliere Basile ha anche denunciato come
gli artefici della lista che ora amministra avessero promesso a più persone,
tra cui lui, incarichi prestigiosi. Promesse poi non mantenute.
Il
manifesto è intitolato: “Rinascimento Cauloniese” fa
compiere al nostro Comune un altro salto nel buio, nonostante
sia difficile definire l’attuale compagine amministrativa ancora “Rinascimento
Cauloniese”, viste le defezioni rilevanti che il gruppo ha subito.
Defezioni talmente ampie da avere costretto l’Amministrazione a
cercare sostegno tra i suoi oppositori, promuovendo il Consigliere d’opposizione
Cosimo Sangregorio direttamente ad Assessore, pur di rinforzarsi in Consiglio
Comunale.
Lo
stesso manifesto reso pubblico in questi giorni si può anche
trovare sul sito internet www.caulonia2000.it firmato
anche dal Consigliere Pierfrancesco Campisi, ma la sua firma non è presente
su quello pervenutoci.
Veniamo
al contenuto del manifesto: “Cittadini, è difficile,
riandando indietro con la memoria nei decenni precedenti, trovare nella
storia di Caulonia un periodo in cui i cittadini siano stati così estraniati
dalla vita del Comune e così trascurati come avviene oggi.
Il
paese vive in uno stato incredibile di sporcizia e di abbandono: le
strade,
tranne le più importanti, non vengono spazzate, né disinfestate;
i rifiuti non vengono raccolti; neanche i servizi essenziali, come l’erogazione
dell’acqua potabile, vengono più curati: emblematico è il
caso di Ursini; in quella frazione i cittadini sono stati lasciati senz’acqua
per quattro giorni per negligenza degli amministratori comunali i quali,
dinanzi alle giuste proteste dei cittadini, hanno risposto che se una
popolazione rimane senz’acqua per quattro giorni, per il loro menefreghismo,
non è poi la fine del mondo”.
Sulla
mancanza d’acqua nella frazione Ursini era intervenuta anche
Rifondazione Comunista che affermava in una nota: “Il
Sindaco ha testualmente detto in Consiglio: “Solo
ieri (15\12\03) ho saputo che a Ursini mancava l’acqua”. Quando il Sindaco lo ha saputo
l’acqua mancava già da 4 giorni!!!Il candore con cui è stata
pronunciata una simile frase è sbalorditivo. Questo dimostra ancora
una volta (non che ce ne fosse bisogno) l’inefficienza dell’Amministrazione
Comunale.
Da
un altro intervento (del Consigliere Ienco) si è invece appreso
che nei recenti lavori effettuati sulla rete idrica di Ursini ci sono
state delle gravi irregolarità. L’appalto prevedeva determinate
caratteristiche che non sono state realizzate! Se ciò si rivelerà vero
bisognerà intervenire in modo duro sulle ditte che hanno effettuato
i lavori”.
A
queste pesanti accuse l’Amministrazione
guidata da Domenico Lia non ha finora ritenuto di ribattere.
L’attacco dei Consiglieri d’opposizione
continua: “I
giovani assunti dalla precedente Amministrazione Comunale con i progetti
di Pubblica Utilità e i lavoratori addetti ai Lavori Socialmente
Utili sono stati lasciati a se stessi e vengono ogni giorno discriminati.
C’è tanta esasperazione in mezzo a loro che, in un manifesto,
alcuni di essi hanno fatto dichiarazioni di una gravità eccezionale: <<…veniamo
usati fino allo sfruttamento e ripagati con l’arroganza e la derisione
della dignità>>”.
Effettivamente
il 12 gennaio 2004 i lavoratori di pubblica utilità Francesco
Ammendolia, Cosimo Audino, Giuseppe Piscioneri, Giovanni Portaro, Sandro
Rullo e Maurizio Timpano hanno addirittura denunciato pubblicamente di
avere subito minacce di revoca dell’indennità (misere 220
euro) se avessero continuato a protestare per le loro condizioni di lavoro.
Ma
anche questa protesta è rimasta
senza risposta.
I
Consiglieri firmatari del manifesto scrivono inoltre: “In mezzo
a tanto sfascio gli amministratori comunali a che cosa vanno a pensare?
A modificare il PRG adottato dalla precedente Amministrazione e approvato
dalla Regione Calabria solo alcuni mesi fa, per colpevole ritardo dell’Amministrazione
Comunale.
Invece
di renderlo attuativo con i piani particolareggiati, nell’interesse
di tutti i cittadini, a distanza di pochi mesi, si sta stravolgendo
il Piano con una variante che non obbedisce a nessun criterio oggettivo,
né persegue alcuna idea di sviluppo, ma punta a sistemare solo
interessi clientelari di pochi preferiti a discapito dell’interesse
generale del paese.
L’Amministrazione Comunale è prigioniera degli uomini più influenti
di “Rinascimento Cauloniese” e la proposta di miglioramento
del Piano tanto proclamata rispecchia questa condizione: altro non è che una
variante che depaupera il territorio trasformando aree di interesse collettivo
e di salvaguardia ambientale in aree edificabili
a servizio
di pochissimi privilegiati rasentando l’illegalità”.
Di
fronte ad accuse talmente pesanti sembra davvero impossibile che
l’Amministrazione Comunale si ostini nel suo silenzio, per
cui la prossima settimana siamo disposti a dare spazio ad eventuali repliche.
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