CULTI CAULONIESI
Il sacro e il profano nei riti della Calabria Ultra
di Gustavo Cannizzaro
 
           

 

 

 

 

 

 

 

 



 

La sera dell’8 agosto 2002,esattamente a tre anni di distanza (la coincidenza non è casuale) dalla presentazione di “Itinerari Cauloniesi”, primo lavoro di Gustavo Cannizzaro pubblicato a cura dell’Amministrazione comunale allora in carica, ha avuto luogo la manifestazione di presentazione di “Culti Cauloniesi, il sacro e il profano nei riti della Calabria Ultra” seconda pubblicazione, che si ricollega alla precedente, curata dallo stesso autore con la collaborazione dell’Amministrazione comunale. La manifestazione si è svolta in uno dei tanti suggestivi slarghi del nostro Centro storico, “Largo Candilari”, reso ancora più suggestivo dall’esposizione di splendide foto di Luigi Briglia che, peraltro, ha curato la parte fotografica documentaria che correda il libro. Numerosi i presenti e attenti all’esauriente ed interessante relazione di presentazione tenuta dal prof. Gaetano Briguglio.


La manifestazione si è conclusa con un affettuoso intervento di Gustavo Cannizzaro che ha paragonato l’iter di questo suo lavoro alla costruzione di un mosaico, ogni tessera del quale era il frutto di una crescente curiosità, di una più meticolosa ricerca, sempre e comunque, di un contatto diretto con molti cittadini cauloniesi residenti al Centro, nelle frazioni e, alcuni, anche all’estero.
Prova ne è la sequela di nomi (74) riportata a margine dell’introduzione dello stesso autore che di seguito riportiamo.

(Teresa Giamba)


Culti cauloniesi
Il sacro e il profano nei riti della Calabria Ultra

di Gustavo Cannizzaro
Ed. Corab, Gioiosa Jonica [RC]

Culti cauloniesi - Copertina del libro
    In una grigia giornata di dicembre dell’anno duemila ho iniziato a scrivere un piccolo saggio sui riti della settimana santa cauloniese, rispondendo, così, all’invito fattomi da Lillo Frammartino che sollecitava un mio lavoro per il sito web www.caulonia2000.it. Il mio scritto è stato subito pazientemente e mirabilmente riportato in forma ipertestuale da Nicola Amoroso che lo ha adattato per essere meglio fruibile in una pubblicazione su rete, opportunamente arricchita da un’ampia documentazione fotografica.
Pensavo di finire al più presto quanto richiesto e ritornare, quindi, ad occuparmi di altro. Col passare dei giorni, invece, mi accorsi che la materia trattata mi attraeva sempre di più, tanto da sentire la necessità di aggiungere, ogni volta che se ne presentava l’occasione, un tassello nuovo. Ed ecco che, a poco a poco, lo schema del mosaico, che avevo in mente, cominciò a prendere forma.
Fu così che, finito il primo lavoro, quasi senza accorgermene, mi accinsi a sviluppare una seconda parte avente come tema “u pani i Sant’Antoni e i hjiuri i sangianni”, ossia riti e cerimonie che coinvolgevano tanta nostra gente nel mese di giugno.

Ben altri tre capitoletti si sono susseguiti unitamente ad un quarto, destinato a divenire il primo capitolo con il titolo “Travestimenti, parrucche distoppa, rossi pomelli, neri mustacchi e maiali uccisi; ovvero periodo di Carnevale a Caulonia” consentendomi così di completare il mio progetto. A dire il vero “il carnevale” aveva visto già la luce nel febbraio 1987, quando con la collaborazione di Teresa Giamba fu pubblicato sul “Corriere di Caulonia” (e fu quella una straordinaria esperienza!), ora lo stesso argomento viene, in gran parte, riscritto per riadattarlo e dare quindi, più unità al lavoro.
Non posso tacere infine il grande contributo fotografico di Luigi Briglia, che completa l’opera arricchendola di suggestive ed artistiche immagini, peraltro inedite. In esse il nostro fotografo ha saputo cogliere i momenti salienti dei riti e delle cerimonie che si sono susseguiti nel corso di un anno. Sono foto in bianco e nero, che riescono a rappresentare, attraverso l’abile uso dell’obiettivo, le motivazioni profonde e nello stesso tempo corali che accomunano, in una serie di comportamenti e di atteggiamenti, persone così diverse.
Certamente questa mia pubblicazione non ha la pretesa di sviluppare in tutti i suoi particolari un argomento così vasto qual è appunto il rapporto tra la ritualità e la nostra gente; esso mira soprattutto a stimolare la curiosità verso le nostre tradizioni, verso tanti usi e consuetudini plurisecolari che negli ultimi decenni sembrano aver preso la strada dell’oblio. Sì! Tanti nostri detti, tante affascinanti leggende, ameni e musicali testi di filastrocche e nenie, corrono il rischio di non essere conosciuti dai nostri giovani! Per questo bisogna ricercarli, riscoprirli, per tramandarli. E’ impossibile non avvertire che un certo mondo non esiste più, mentre incalzano gli eventi del nuovo; necessita quindi riuscire a creare una loro armoniosa convivenza per superare errori di valutazione che potrebbero essere irrimediabili.
Questa riflessione sul vecchio mondo ed il nuovo mi suggerisce una suggestiva esemplificazione: un albero svetta una chioma folta e verde se le radici sono profonde e ben fissate al terreno. A tal proposito, mi è caro riportare una chiusa di un nostro insigne scrittore, Mario La Cava:
“… La modernità non può seppellire l’ordine antico, essa deve riconoscerlo per rinnovarlo. Può liberarlo dalle incrostazioni secolari dell’ignoranza e della rozzezza, non distruggerlo. Può renderlo sempre più gentile, tollerante, equanime e benigno. Servì per tanto tempo in quel modo: perché non potrebbe servire ancora, una volta che fosse migliorata, se l’essenza della vita non cambia attraverso le forme esterne? Se la pietà per il passato parla ancora nel nostro cuore e noi ne sentiamo con riverenza la voce sommessa?”

Mi congedo da queste mie pagine nel darle alle stampe, rivolgendo un saluto e un caloroso ringraziamento a quanti hanno prestato un aiuto alla mia ricerca: Francesco Amato, Giulio Cesare Ammendolìa, Carmela Angilletta, p. Pasquale Arnò, Nora Asciutti, Emy Basile, Santina Calemme, Carmela Calidari, Ciccio Cannizzaro, Francesco Cannizzaro, Lucia Cannizzaro, Teresa Cannizzaro, Vincenzo Cavallaro, Agnese Cavallo, Ilario Cavallo, Tonino Cavallo, Giuliana Cimino, Emilia Cirillo, Tonino Commodari, Giuseppe Cricelli, Maria Cricelli, Carmelina Cursaro, Teresa Daniele, Rinaldo D’Aquino, Viola Deguisa, Orazio Di Ladro, Maria Falcone, Nick e Roy Fazzalari, Rocco Femia, Maria Fuda Ameduri, Isidoro Galdino, Bruno Grenci, Agostino Hyeraci, Giuseppe Hyeraci, Maria Teresa Iannelli, Lina Lombardi Michelotti, Teresa Lombardo, Ilario Lucano, Nicola Lucano, Silvana Macrì, Maria Manno, Viola Manno, Adele Mazzà, Vincenzo Mercuri, Rosalba Miriello, Francesco Mirigliano, Vincenzo Mirigliano senior, Vincenzo Mirigliano junior, Marilisa Morrone, Maria Murdocco, Vincenzo Murdocco, Eldo Naymo, Vincenzo Naymo, Caterina Panajia, Eleonora Piscioneri, Mario Portaro, Pino Pugliese, Giuseppe Quattrone, Maria Ruva, Ercole Sansalone, Amina Scaglione, Felice Scaglione, Cesare Scrivo, Claudio Siciliano, Ferdinando Simonetta, Mirella Simonetta, Vincenzo Taranto, Ada Tassone, Isa Vetrice, Tita Vitale, Tita Vozzo, Giuseppe Zurzolo e Salvatore Zurzolo.


  Caulonia, aprile 2002
L'autore

Illustrazioni fotografiche


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